sabato 28 febbraio 2009

Il governo Berlusconi agisce bene sulla regolamentazione degli scioperi e sullo sciopero virtuale

Gli scioperi selvaggi nel settore dei servizi pubblici in particolare in quello dei trasporti rendevano improcrastinabile una riforma della regolamentazione della materia. Il principio con cui si è mosso il governo va nella direzione giusta. Subordinando lo sciopero alla verifica del consenso da parte della base si evita che gli scioperi vengano proclamati come avveniva sempre più spesso da sigle con una bassissima rappresentatività sindacale. Anche l'idea di introdurre il c.d sciopero virtuale come sottolinea Pietro Ichino su lavoce.info è buona: essa applicata al settore dei trasporti consentirebbe di garantire i servizi per gli utenti, facendo pagare il doppio dello stipendio alle aziende che così avrebbero un consistente danno economico. I soldi verrebbero devoluti a un fondo cogestito destinato a opere di utilità sociale , con una parte di quell'ammontare di denaro destinato a venire utilizzato per pubblicizzare le ragioni della protesta. In questo modo i manifestanti otterrebbero un vantaggio di immagine non danneggiando gli utenti e renderebbero comunque visibili all'opinione pubblica le ragioni del loro malcontento. Purtroppo però come sottolinea sempre Ichino difficilmente in Italia si comprenderà lo spirito e l'utilità di questo tipo di sciopero

Franceschini comincia con il piede giusto

il neo segretario del PD Franceschini ha deciso di azzerare il vecchio organigramma dirigente e ha chiamato a comporre la nuova segreteria esponenti di partito con esperienza di governo e di lotta politica nelle realtà locali: Vasco Errani (presidente della Regione Emilia Romagna), Sergio Chiamparino (sindaco di Torino), Fabio Melilli (presidente della provincia di Rieti), Maurizio Martina (segretario regionale del Pd in Lombardia), Elisa Meloni (segretario provinciale del Pd di Siena), Federica Mogherini (parlamentare), Giuseppe Lupo (consigliere regionale in Sicilia).
Le mosse di Franceschini sono doppiamente giuste: per un verso toglie potere a coloro che sono stati responsabili con i loro insuccessi di 15 anni di dominio berlusconiano. Inoltre si prende atto della difficoltà del partito di entrare in sintonia con le basi a livello locale e con la scelta di dare maggiore ruolo proprio a chi queste realtà le conosce meglio si segna un importante inversione di tendenza. Ovviamente deve trattarsi solo dell'inizio: non si può pensare che basti qualche avvicendamento nei piani alti del partito per pensare di avere invertito la rotta. Ma la strada è quella giusta per tornare a comprendere le mille sfaccettature dell'elettorato italiano e a dare soluzioni che possano venire incontro alle istanze autentiche della società.

venerdì 27 febbraio 2009

Obama annuncia la fine dell'impegno militare in Iraq entro l'agosto 2010

Obama ha ufficializzato che entro il 31 agosto 2010 le truppe americane concluderanno la loro missione di combattimento in Iraq. Tuttavia un contingente di truppe di 35-5000 soldati rimarrà per aiutare e continuare ad addestrare le forze irachene ma entro la fine del 2011 tutte le mtruppe lasceranno l'Iraq. Nonostante questo annuncio rimangono validi i dubbi sollevati dal New York Times che citando fonti interne all'amministrazione americana affermava che la crisi economica avrebbe potutorallentare il cammino per la ricostruzione dell'Iraq.

giovedì 26 febbraio 2009

Obama: aumentare le tasse ai ricchi per dare cure mediche ai poveri

Obama avrebbe intenzione di aumentare le tasse alle classi più abbienti per finanziare il suo piano di riforma sanitaria e di investimento sulle energie alternative. E' quanto rivela il New York Times secondo cui il riordino della sanità che dia accesso alle cure mediche anche per i più poveri dovrebbe essere finanziata con 634 miliardi di dollari (498 miliardi di euro) per i prossimi 10 anni.
Obama prevede di affiancare alle riduzioni fiscali per il ceto medio (redditi inferiori ai 250mila dollari l'anno) un aumento delle tasse per i più' abbienti. Il Times non ha precisato l'ammontare degli interventi

La crisi economica complica la ricostruzione in Iraq e il piano di ritiro americano

la crisi economica mondiale potrebbe mettere in crisi i piani di ricostruzione per l'Iraq. Il crollo del prezzo del petrolio che la scorsa estate era a 150$ al barile ora è al di sotto dei 40 e i ricavi dalla vendite del greggio che sono la prima voce in entrata del governo di Bagdad sono in brusco calo. E ritardando la messa in sicurezza del territorio e la possibilità di fornire i servizi base alla popolazione ( acqua, fogne, elettricità) in maniera autonoma da parte dell'Iraq sarà molto più arduo rispettare la promessa di Obam du ritirare le truppe entro l'agosto del 2.010. Prima della crisi il governo iracheno aveva aumentato lo stipendio dei dipendenti pubblici. Ora gli stipendi incidono per il 35% del budget dello Stato iracheno. Secondo gli Stati Uniti per far fronte a questa temporanea penuria di cassa il governo iracheno potrebbe utilizzare le riserve ottenute in passato dalla vendita del petrolio e ammontanti a circa 35 miliardi di dollari e posti in diversi conti di banche estere incluso uno nella Federal Reserve a new York

mercoledì 25 febbraio 2009

Turchia : Deputato curdo parla nella sua lingua. E la tv censura il discorso

La questione curda scatena nuovamente polemiche in Turchia. Ahmet Turk, capogruppo del Partito curdo per la società democratica (Dtp), stava tenendo un discorso al parlamento quando dal turco è improvvisamente passato alla lingua curda, probita dalla costituzione che permette di usare in parlamento solo il turco. A quel punto la tv di Stato TNT ha tagliato la diretta.
La Tv pubblica si è difesa dalle critiche citando proprio il dovere di rispettare al costituzione. D'altra parte il gesto di Turk ha scaldato gli animi dei nazionalisti che hanno colto l'occasione per criticare le recenti concessioni ai curdi ( tra cui un canale di stato in lingua curda) del premier Erdogan, il quale si è trovato in imbarazzo e ha anch'egli criticato Turk parlando di provocazione elettorale. Erdogan, leader del partito Giustizia e progresso, tuttavia difficilmente tornerà indietro sui suoi passi per evitare di sprecare la fetta di voti curdi che si è conquistato con le recenti concessioni.

Berlusconi e lo spauracchio del referendum elettorale

I prossimi appuntamenti elettorali saranno le elezioni europee, le amministrative e il referendum elettorale. Ebbene sembra che l'intenzione di Berlusconi non sia quella di accorpare tutti e tre gli eventi in un unico election day ma di tenere separato il referendum con lo scopo di farlo fallire. Il referendum prevede di eliminare il sistema delle pluricandidature e di dare il premio di maggioranza non più alla maggiore coalizione ma al partito più grande. Questo negli scopi dei promotori dovrebbe ridurre l'eterogeneità delle coalizioni che rende più difficile la governabilità e favorire la semplificazione del sistema politico in direzione di un bipartitismo compiuto. Il Cavaliere non appare convinto da questa soluzione: essa metterebbe in discussione il sistema di potere che si è già creato e che lo vede in una posizione dominante, suscitando le riottosità degli alleati ( Lega in primis) e quindi ponendolo in una situazione di maggior incertezza che certamente non gli gioverebbe in questo momento a lui favorevole sotto il profilo del consenso. Il problema consiste nel fatto che ancora una volta Berlusconi fa i suoi interessi contro quelli del paese: non solo non si capisce per quale motivo si debba spendere più soldi per fare più tornate elettorali ma va anche detto che un sistema tendente al bipartitismo renderebbe più coerente le azioni di governo dei vari esecutivi che dovessero succedersi al potere.

Obama fa appello al patriottismo americano per superare la crisi

Obama nel primo discorso pronunciato alle Camere riunite invita l'America ad avere fiducia nel futuro. Il presidente degli Stati Uniti si è concentrato sui temi economici più che su quelli di politica estera, ha sottolineato la necessità di punire i banchieri che hanno sbagliato ma ha enfatizzato il ruolo della finanza e come banche e il sistema finanziario servono per rimettere in piedi il sistema-paese. Non è tornato specificamente sulla nazionalizzazione parziale di Citigroup ma Obama ha tenuto a precisare che questo non significa che gli Usa siano diventati un paese socialista poiché solo in caso di necessità lo Stato interviene per tutelare il risparmio non i banchieri . Quello di Obama è stato un discorso fortemente patriottico "noi dobbiamo tornare a essere i leader del mondo" ha detto richiamandosi spirito nazionale non inteso come esaltazione dell'apparato ma del fare appello alle risorse della collettività.

Alla prima Alessio Vinci non sostituisce Mentana nei cuori dei telespettatori


La prima puntata del nuovo Matrix condotto da Alessio Vinci in sostituzione di Enrico Mentana è stata un flop dal punto di vista degli ascolti: il programma ha realizzato appena il 10% di share con poco più di un milione di telespettatorti letteralmente asfaltato da Bruno Vespa che ha raggranellato il triplo dello share nello stesso orario. Và anche detto che Porta a porta ha puntato su Sanremo e che questo argomento nazionalpopolare ha sicuramente fatto più resa sul pubblico rispetto al tema sicurezza affrontato da Matrix. Ma probabilmente al primo impatto il pubblico di Matrix si è sentito orfano dello stile colloquiale di conduzione di Mentana decisamente diverso dall'approccio distaccato di Vinciin stile molto anglosassone. Alessio Vinci, storicoe bravo inviato della CNN, potrebbe anche non riuscir come conduttore di un approfondimento politico. Effettivamente in questo ruolo alla prima uscita è apparso abbastanza impacciato. Ma per esprimere giudizi definitivi è giusto attendere.

martedì 24 febbraio 2009

Darfur: il capo dei ribelli giura che deporrà il presidente del Sudan al Bashir se la CPI ne chiederà l'arresto

In un'intervista al quotidiano inglese The Times, Khalil Ibrahim,il leader del gruppo ribelle del Darfur Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem) ha dichiarato che il suo movimento raddoppierà gli sforzi per deporre il presidente del Sudan al Bashir qualora la CPI spiccasse un mandato di arresto ai suoi danni: "Se verrà emesso un mandato di arresto - dice Khalil Ibrahim - per noi sarà la fine della legittimità di Bashir come Presidente del Sudan. Faremo di tutto per rovesciarlo. Se non collaborerà con la Cpi, la guerra si intensificherà"
Secondo l'accusa del Procuratore generale della Cpi, Luis Moreno-Ocampo, che a luglio aveva chiesto alla corte di emettere un mandato di arresto contro Bashir, per genocidio, crimini contro l'umanità , crimini di guerra il Presidente sudanese "ha pianificato e messo in atto un piano per distruggere gran parte dei Fur, Masalit e Zaghawa (gruppi etnici africani del Darfur, che vuol dire, appunto terra dei Fur, ndr), sulla base della loro appartenenza etnica". "I membri di questi tre gruppi, storicamente importanti in Darfur, contestarono la marginalizzazione della provincia e si ribellarono al Bashir che non riuscendo a sconfiggere il movimento armato, quindi si rivolse contro la popolazione. I suoi motivi erano ampiamente politici. Il suo alibi era la 'controguerriglia'. Il suo intento era il genocidio'"

Il dissenso di Rutelli sul testamento biologico fa emergere l'autoritarismo etico nel PD


Sul testamento biologico si divide il Partito Democratico. Rutelli , il capogruppo Dorina Bianchi e altri parlamentari PD non firmano l'emendamento al ddl che prevede di poter includere nel testamento biologico il diritto di scelta del paziente anche sull'interruzione dell'idratazione e dell'alimentazione. L'ex leader della Margherita invece presenta un emendamento alternativa che lascia decidere al medico in scienza e coscienza assieme al fiduciario. Questa posizione ha scatenato la forte polemica de L'Unità che ha accusato i dissidenti di voler dividere il partito e di seguire le linee etiche del Vaticano. La posizione del giornale della sinistra rispecchia fedelmente la linea autoritaria di stampo vetero comunista ed è totalmente incompatibile con il diritto del singolo parlamentare a decidere su questioni etiche in libertà di coscienza. Se dovesse prevalere questo metodo il Pd dovrebbe cambiare nome: quando si vuole imporre una linea unica in questioni così delicate e che toccano i e valori le convinzioni più profonde delle singole persone non ci si può definire democratici.

L'accordo con la Francia sul nucleare forse mette fine all'ideologia dell'integralismo ambientalista

Berlusconi ha raggiunto un accordo con il presidente francese Sarkozy per la costruzione in Italia di quattro centrali nucleari, la prima delle quali entrerà in funzione entro il 2020. le centrali nucleari saranno realizzate con una partnership Enel-Edf. Esse avranno una portenza complessiva di 6.4 e ptrebbero arrivare a produrre annualmente 56.064 GWh, il 16% del fabbisogno complessivo annuale del Paese ( pari a 339.928,2 GWh). Saranno prevedibili obiezioni all'insegna dell'ambientalismo, in particolare da sinistra, quella stessa parte politica responsabile di una gestione della politica energetica velleitaria per non parlare del fatto che il più grave disastro ambientale italiano è avvenuto in Campania con l'inerte complicità della giunta di sinistra Bassolino. Dallo sciagurato referendum che abolì il nucleare , fatto sull'onda emotiva del disastro di Chernobyl, il nostro paese è stato dominato da una mentalità pseudo-ambientalista che pretendeva di fare in modo che lo sviluppo industriale avesse impatto ambientale pari a zero. Con l'aggravante di avere sprecato importante conoscenze scientifiche che avrebbero permesso di fare della tecnologia nucleare italiana un prodotto di esportazione e che invece ci costringono ora ad appoggiarci alla Francia I risultati economici di questo atteggiamento sono dinanzi agli occhi di tutti. Se uno vuole continuare a sostenere questo tipo di idea di non sviluppo sostenibile deve andare a vivere da eremita sul cucuzzolo della montagna, dove non avrà problemi a vivere in una natura incontaminata. Ma non può pretendere di imporre la sua visione e farla subire all'intero sistema produttivo italiano che da decenni paga l'energia più cara d'Europa.

lunedì 23 febbraio 2009

Amnesty chiede a Obama di sopendere la fornitura di armi ad Israele

Amnesty International ha diffuso un rapporto in cui documenta in modo dettagliato l'uso di armi di fabbricazione americana compiuto da Israele durante la recente guerra a Gaza, inclusi razzi al fosforo bianco bombe e missili Hellfire. L'ONG chiede dunque ad Obama un immediato embargo nella fornitura di armi ad Israele che da parte sua afferma di avere utilizzato solo armi consentite. Gli Usa sono il principale fornitore di armi per Israele: nel quadro di un accordo decennale sottoscritto durante la presidenza Bush daranno aiuti miliari a Israele per 30 miliardi di dollari. Amnesty non è tenera neppure nie confronti Hamas che è stata sostenuta militarmente da stati esteri: «Al tempo stesso, Hamas e altri gruppi armati palestinesi hanno lanciato contro le aree civili israeliane centinaia di razzi introdotti a Gaza dall'esterno o assemblati con componenti prese all'estero»

In Gran Bretagna la crisi economica potrebbe scatenare violenze nella prossima estate

Secondo la polizia britannica la crisi economica potrebbe essere questa estate l'effetto scatenante di gravi disordini per ciò che concerne l'ordine pubblico. Questo tipo di insofferenza si è già scatenata nelle recenti proteste contro le raffinerie di petrolio che assumevano lavoratori stranieri. Un altro obiettivo potrebbero essere le banche, che continuano a pagare grandi dividendi nonostante abbian o ricevuto parecchi miliardi di aiuti con soldi del contribuente. Un altro evento critico potrebbe essere il g-20 che si dovrebbe tenere a Londra in aprile. le inquietudini sociali potrebbero essere utilizzate da gruppi fascisti come elemento di proselitismo nei confronti delle persone che stanno subendo gli effetti della depressione economica sia in termini di reddito che di perdita di occupazione.

Messico: Ciudad Juarez una città succube della violenza del narcotraffico e dell'esercito

Ciudad Juarez, è una città del Messico al confine con gli Stati Uniti, i cui abitanti sono da tempo vittime di una violenza esasperata che contrappone da una parte i narcotrafficanti, dall'altra l'esercito inviato con l'obiettivo di combattere il business della droga ma che nei fatti finisce per usare la forza bruta sopratutto nei confronti della popolazione più debole. Le proteste di questi giorni proprio nei confronti dell'esercito che sono state liquidate dal governo centrale come una strumentalizzazione dei trafficanti in realtà si spiegano se si tiene contro dell'esasperazione di un popolazione stanca di essere vittima del fuoco incrociato della malavita e delle forze dell'ordine, violenze che hanno provocato migliaia di vittime civili negli ultimi anni ( 1600 nel solo 2008). E nel frattempo lo Stato da un ennesimo segnale di debolezza: il capo della polizia locale ha lasciato l'incarico dopo la minaccia della criminalita' organizzata di uccidere un agente ogni 48 ore se non si fosse dimesso. Nel 2008 hanno perso la vita 50 agenti di Juarez a causa delle violenze

L'anatema di Alberoni contro Youtube non valorizza il ruolo dell'educazione


Fa discutere la presa di posizione del sociologo Alberoni che contro l'alienazione provocata dalle nuove tecnologie propone di non usare per un certo tempo You tube e chat. In realtà questo tipo di demonizzazione è del tutto inutile e controproducente. Infatti un simile invito produrrebbe come reazione da parte dei giovani un uso ancora più smodato di questi mezzi. Inoltre si tratta di sistemi di comunicazione che se usati con criteri possono risultare molto utili anche per lo studio e la crescita degli studenti. Il vero problema non sono Youtube e simili ma la mancanza di una presenza autorevole sotto il punto di vista educativo che non guida i ragazzi verso un uso consapevole e intelligente di questi strumenti. occorrerebbe dunque richiamare l'attenzione sulle lacune di genitori che usano il PC sempre più come un surrogato delle bambinaie. Il distacco dalla realtà riguarda una incapacità sociale di proporre stili di vita che non siano basati sul fatuo protagonismo ed esibizionismo e di cui l'abuso di Youtube è il sintomo non la causa.

domenica 22 febbraio 2009

Le specie che vanno in letargo sono meno a rischio di estinzione

Dormire aiuta a vivere meglio perché riduce l'esposizione del fisico agli stress ambientali. E le specie animali che hanno al tendenza ad andare in letargo hanno maggiori possibilità di sopportare i cambianti climatici e sono quindi meno a rischio di estinzione. queste le conclusioni cui sono giunti ricercatori dell'università di Oslo e Helsinki attraverso uno studio compiuto su 4500 specie. dai dati statistici ricavati dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) si èverificato che la maggior parte dei gruppi animali che vanno in letargo come roditori, i pipistrelli e le talpe sono generalmente in ottima salute. Solo il 17,5 % delle 2225 specie di roditori è in qualche modo minacciato ( per lo più in forme leggere), a confronto del 49% dei primati (scimmie e affini), del 81% dei perissodattili ( cavalli, rinoceronti, tapiri) o al 100% delle specie di trichechi e lamantini.

Israele. gelo tra Nethanyahu e la Livni

il presidente israeliano Shimon Peres ha dato l'incarico di formare il novo governo al leader del LIkud Nethanyahu, ma il il leader di Kadima Tzipi Livni ha dichiarato di non esseree disposta a appoggiare un governo a guida Likud. Visto l'esito delle elezioni in realtà un governo di coalizione sembra essere l'unica strada percorribile. L'alterntiva rimane lo stallo politico. Il premier uscente Ehud Olmert ha esortato il suo potenziale successore a formare "velocemente" il nuovogoverno e ha fatto appello a quanti sono coinvolti nei negoziati sulla coalizione perché agiscano "rapidamente e in modo efficace".

Il partito della nazione di Casini alla riscoperta dei valori di centro

Casini in un intervento al convegno della fondazione liberal lancia il progetto di far evolvere l'UDC in un nuovo partito della nazione che sia capace di ridare voce alle idee e al valore del centro. Il nucleo della strategia di casini risiede nel suo rifiuto del bipolarismo e nella speranza che l'autoritarismo berlusconiano e l'accertata incapacità di governare della sinistra possano far convergere tanti voti di lettori insoddisfatti verso un terzo polo di centro. "Oggi i più grandi alleati di Berlusconi sono Di Pietro e Travaglio, che consentono a Berlusconi di non rispondere ai cittadini che non arrivano a fine mese, mentre noi dobbiamo chiedere a Berlusconi di portare agli italiani il suo rendiconto di metá legislatura sulle cose concrete, il Pd, è finito con l'errore di credere che la sommatoria di forze possa costituirne l'identità. E invece l'identità ci vuole e non bisogna rinnegarla, insieme alle proprie radici 'che non sono un impicciò» casini tocca un punto dolente per il PD: il non essere riuscito a realizzare un progetto che fondesse due differenti realtà come quella socialdemocratica e cattolico-sociale. Un fallimento che porterebbe per un verso una parte del PD a rintanarsi a sinistra, e l'altra parte a guardare a un nuovo grande centro che costituisce la speranza politica del leader dell'UDC

La nazionalizzazione delle banche: una proposta sbagliata per risolvere la crisi

Berlusconi ha proposto di nazionalizzare le banche sull'esempio inglese come strumento per uscire dalla crisi. Un simile provvedimento avrebbe invece l'effetto opposto: getterebbe nel panico i proprietari delle azioni inducendoli a vendere a riabbassando i prezzi. per rialzare le sorti della finanza occorrerebbe prendere iniziative che inducano ad acquistare le azioni ad esempio con l'impegno de governo ad acquistare le azioni delle banche tra due anni al doppio dle prezzo attuale. Dinanzi a questa garanzia gli investitori tornerebbero ad agire sul mercato finanziario alzando il prezzo. Un'altra proposta l'ha fatta ilo governatore Draghi ( e ripresa da un editoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere): garantire i nuovi prestiti in modo da riattivare il ciclo economico. In questo Stato deve sostenere la finanza e l'economia non sostituirsi ad essa

Cannavò, un simbolo dei pregi e delle miserie dello sport italiano


Candido Cannavò, lo storico direttore della Gazzetta dello Sport se ne è andato a 78 anni vittima di un'emorragia celebrale. Si è trattato sicuramente di una grande penna del giornalismo sportivo italiano ma se vogliamo evitare di cadere nel coccodrillismo bisogna dire che di quel settore dell'informazione Cannavò ha rappresentato in maniera perfetta pregi e difetti. Non stupisce dunque che i giornalisti sportivi lo ricordino con l'affetto che si deve a chi si considera un padre acqusito.
Cannavò non possedeva la potenza narrativa di Gianni Brera, nè la garbata discrezione di Paolo Valenti, né la capacità di analisi di un Giorgio Tosatti o di un Gianni Mura. Giornalista molto istituzionale e legato ai poteri forti dello sport sapeva mettere la sua penna al servizio della retorica, alla ricerca della descrizione che potesse rappresentarci il gesto tecnico o atletico dello sportivo come un qualcosa che avesse il segno dell'eccezionalità e che portasse l'uomo a sognare di essere migliore. In tutto ciò c'era quell'ingenuità, autentica o costruita che fosse, che cattura un certo tipo di lettore ma che non aiuta a vedere il fenomeno dello sport moderno e che ha trovato Cannavò e tutto il giornalismo italiano impreparati davanti ai due grandi scandali di Calciopoli e del doping. Quest'ultimo in particolare tocca in maniera grave proprio la Gazzetta che in quanto organizzatore del Giro d'Italia ha dovuto fare fronte ( non sempre con efficacia) ai numerosi problemi che il ciclismo ha avuto in questi anni. Il giornalismo di casa nostra lo celebra giustamente da un certo punto di vista, esprimendo nello stesso tempo il desiderio di non voler crescere nel proprio modo di raccontare le sfacettature più o meno limpide dello sport.

Marco Carta ci salva dall'omofobia di Povia e di parte degli italiani


Marco Carta il vincitore di San remo con una canzone orecchiabile ma banalotta ha avuto il grande merito di togliere il primo posto a Povia e alle sue ambigue e discutibilissime tesi sull'omosessualità espresse in "Luca era gay". Ciò che preoccupa non solo le tesi sostenute da un singolo cantante ma il fatto che esse siano state sostenute da così tanta gente da portare un brano che associa l'omosessualità a disturbi dell'identità alle soglie della vittoria in una manifestazione popolare. Ciò significa che una gran parte degli italiani continua a ritenere l'omosessualità come un qualcosa di anormale, legato problemi psicologici dell'individuo, o addirittura un vizio o uno scherzo della natura. E a questo atteggiamento omofobo va detto che contribuisce anche la Chiesa la quale pur avendo rinunciato alle tesi dell'omosessualità come malattia continua a ritenere tale inclinazione sessuale come oggettivamente disordinata rispetto al progetto di Dio sull'uomo.

P.S: riporto uno stralcio di un'intervista rilasciata da Povia nel 20o5 a Panorama in cui emergono le idee del cantante sull'omosessualità


... Lo dico? Per me che due gay o due lesbiche possano adottare un figlio non è affatto giusto.
Non è giusto?
Certo che no. Il bambino chi chiamerà papà?
La famiglia non è solo quella tradizionale. E comunque all'estero, negli Stati Uniti, per esempio, agli omosessuali danno la possibilità di adottare ragazzini gay.
Perché, ci sono ragazzini gay? Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti, a quello che ti insegnano da piccolo.
Vuol dire che se si respira gay si diventa gay?
Una specie. Come quei bambini che mamma e papà picchiano e loro per perversione vogliono essere picchiati. Ma se lei mi vuole bene, non la scriva questa cosa. Non scriva che l'ho detto, perché non è normale avere queste idee. Anche se ognuno è libero di pensarla come vuole. Comunque io so quello che dico. Anch'io ho avuto una fase gay.
Davvero? Racconti.
È stato quando avevo 18 anni. È durata sette mesi, poi l'ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati e hanno anche dei figli.

sabato 21 febbraio 2009

La Clinton glissa sulle violazioni dei diritti umani in Cina

Durante la visita in estremo oriente ( la prima all'estero del suo mandato) il segretario di Stato Clinton ha detto che le controversie in materia di diritti umani "non possono interferire con la crisi economica mondiale, il cambiamento climatico e la sicurezza ".

Per l'ONG Human Rights Watch (HRW), è "un messaggio sbagliato al governo cinese,"

La Clinton è arrivata a Pechino e questa reticenza sul problema dei diritti umani è un segnale del desiderio americano nel non compromettere i rapporti con la Cina.

Amnesty International (AI) ha osservato che la dichiarazion della Clinton suggerisce che i diritti umani non saranno una priorità nel suo impegno diplomatico con la Cina ", e ha esortato il Segretario di Stato a dichiarare l'importanza di questa controversia nei rapporti bilaterali, prima di partire per Pechino.

Israele: "Iran e Siria proseguono nella ricerca dell'arma atomica"

"L'Iran e la Siria stanno lavorando segretamente alla tecnologia nucleare in un modo che mette a rischio la pace nel regione ed il mondo, ignorando i loro obblighi internazionali," ; così si epresso il ministero degli esteri israeliano in un comunicato rilasciato venerdì sera. detta ministero.
Nel frattempo, i funzionari del Dipartimento di Stato Americano li hanno detto di avere pianificato di avere contatti con l'ambasciatore siriano negli Stati Uniti, Imad Moustapha, per discutere di queste accuse allegazioni.
Le dichiarazioni israeliane ed americane seguono un rapporto Dell' Agenzia internazionale dall'energia atomica internaziona (IAEA), che ha indicato come l'Iran stava continuando ad arricchire l'uranio.
le preoccupazioni israeliane e americane riguarderebbero il supporto della Siria ai gruppi ed alle reti del terrorismo, il perseguimento della Siria del nucleare e degli armamenti non convenzionali, l'interferenza nel Libano e una situazione di peggioramento dei diritti dell'uomo.

Franceschini, il traghettatore ideale

L'elezione di Dario Franceschini è la soluzione più giusta perché sancisce la necessità per il PD di procedere a un rinnovamento che richiederà un periodo di transizione. L'indizione di primarie immediate avrebbe comportato il rischio o di scegliere uno della vecchia guardia che si è già dimostrata incapace di essere alternativa a Berlusconi, o di bruciare l'ennesimo aspirante leader di fronte alle imminenti elezioni presumibilmente vedranno il PD ancora soccombente. Nessuno meglio del vice di Veltroni che ha dato origine a nuovo progetto politico di centro-sinistra può gestire la fase che dovrà portare in autunno a un nuovo congresso con vere primarie da cui dovrà uscire un nome davvero nuovo che sia in grado di sfidare Berlusconi in vista delle prossime politiche

Il legame tra delinquenza e immigrazione clandestina. lo studio di Marzio Barbagli

Il sociologo Marzio Barbagli si è occupato da anni dei legami tra immigrazione e sicurezza. ed è tendenzialmente orientato a sinistra. Ebbene Barbagli nel suo recente saggio"Immigrazione e sicurezza in Italia" (ed. Il Mulino), sottolinea un dato che dovrebbe mettere in crisi il perbenismo ideologico della sinistra: la quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi. E la percentuale di stranieri denunciati per reati è aumentata negli ultimi anni. Un problema reale, non solo propaganda politica che va affrontata dando risposte ai cittadini per evitare la diffusione del razzismo che si scatenerebbe se si continuasse con un atteggimento di inerzia


Rispetto alla nazionalità degli autori di violenze sessuali (dal 2004 al 2007) spicca l'avanzamento significativo dei cittadini romeni (da 170 a 447). La classifica segue con i marocchini (243-296), gli albanesi (127-153), i tunisini (80-121), peruviani (22-40), equadoregni ( 30-35), indiani (25-42), algerini (23-19).

“A commettere reati sono soprattutto gli stranieri che non hanno il permesso di soggiorno. Per quanto riguarda invece gli immigrati regolari, i dati mostrano che la relazione diretta fra immigrazione e criminalità scompare. "A parità di condizione economica e di integrazione familiare, gli immigrati regolari sembra che violino le norme penali con la stessa frequenza degli autoctoni”

Il bivio del Partito Democratico: cercasi leader disperatamente


Le dimissioni di Veltroni dopo la sconfitta in Sardegna hanno posto il partito democratico dinanzi al dilemma di come procedere alla nomina di un nuovo leader. Si tratta cioè di scegliere se fare subito un congresso che elegga un segretario magari dopo aver svolto delle primarie o rinviare questa scelta all'autunno affidando la transizione alla reggenza di Franceschini.
Diciamo subito che non esiste una soluzione ideale. Entrambe le strade presentano dei rischi. La scelta dell'immediatezza darebbe alla base la sicurezza di avere una guida su cui poter contare in vista delle imminente scadenze elettorali amministrative ed europee. Ma la gatta frettolosa spesso fa i gattini ciechi. Un dibattito breve e poco approfondito sulla crisi del partito rischia di produrre nuovamente una leadership debole nuovamente soggetta alla spada di Damocle di un immediato scontro con il Cavaliere con il forte rischio di trovarsi battuto e nuovamente delegittimato dall'interno.
L'opzione della transizione presenta il rischio di una involuzione del dibattito sulla leadership accademica che finisca per favorire la mancanza di ricambio e il consolidamento di quella classe dirigente che da quindici anni continua a essere mandata al tappeto dal Cavaliere. Tuttavia una partecipazione attiva e consapevole della base del PD può scongiurare le tentazioni a rintanarsi su scelte già note e perdenti. Il processo di lungo periodo appare reperibile in virtù della constatazione che a oggi non esiste nel PD alcun leader in grado di opporsi efficacemente a Berlusconi. Lo stesso Bersani che oggi viene visto da molti come il salvatore della sinistra appare del tutto inadeguato ad affrontare la macchina elettorale del centro destra. Sarebbe dunque più opportuno prendersi il tempo necessario per trovare dal basso dei leader nuovi più freschi e vitali da selezionare con delle vere primarie all'americana in cui ci si combatte con il coltello fra i denti e non con le pantomime a cui si è assistito con la designazioni di Prodi e Veltroni.

venerdì 20 febbraio 2009

Le ronde anti stupro nel mirino della sinistra moralista

Il provvedimento del governo che ha deciso di introdurre le ronde all'interno del pacchetto sicurezza ha scatenato le polemiche di parte della sinistra secondo cui esse richiamerebbero i sistemi tipici del fascismo. In realtà le cosiddette ronde saranno dei gruppi di cittadini non armati che facendo della vigilanza passiva segnaleranno alle forze di polizia eventuali turbative dell'ordine pubblico. Il problema non sta quindi nelle ronde ma nell'estemporaneità dei provvedimenti con cui si vuole garantire la sicurezza. La misura delle ronde è assolutamente velleitaria e non c'è certo bisogno di decreto legge per sottolineare il diritto già esistente e utilizzato da anni dai cittadini di potersi riunire collaborando con le istituzioni alla vivibilità del proprio quartiere . Ma se la reazione dell'opposizione è moralistica e ideologica essa non può fornire alcun contributo per affrontare in maniera costruttiva i problemi e non fa che favorire la popolarità dei provvedimenti che in realtà vorrebbe contrastare.

Nessun colpevole per l'omicidio Politotskaya. E L'Europa sta a guardare

L'omicidio di Anna Polititskaya non ha alcun colpevole.L'inviato del Corriere Franco Venturini parla esplicitamente di una farsa per un processo che già all'inizio appariva fortemente condizionato dal fatto che i quattro imputati avevano avuto ruoli minori nella vicenda mentre i mandanti erano sconosciuti e l'esecutore materiale era latitante all'estero. A completare la beffa è arrivato il verdetto di assoluzione da parte di un tribunale preoccupato più che di accertare la verità di non andare a scoprire eventuali connessioni con i livelli più altri del potere. L'Europoa non può rimanere immobile e in particolare quei governi come quello italiano che hannio buoni rapporti con quello russo dovrebbero agire per sollecitare che non vi siano reticenze nelle indagini. Fare finta di nulla sui diritti umani per mantenere buono un fornitore di energia coma la Russia significa rinunciare alla propria identità. Con il rischio poi di vedere in futuro anche da noi situazioni simili di totale disprezzo dello stato di diritto

mercoledì 18 febbraio 2009

Mills condannato , ma il Cavaliere si salva con il Lodo Alfano


David Mills, l'ex consulente inglese delle Fininvest è stato condannato dal tribunale di Milano a 4 anni e 6 mesi per aver ricevuto 600.000 dollari da un dirigente Fininvest Carlo Bernasconi, per testimoniare due volte il falso nell'ambito di due processi in cui era imputato Silvio Berlusconi stesso. Berlusconi ha visto stralciata la sua posizione in virtù del Lodo Alfano. I difensori dicono che non vi è alcuna prova dell'avvenuto trasferimento di denaro da Bernasconi a Mills. Non mi interessa dare giudizi su una sentenza. Resta il caso politico di Berlusconi che in virtù di una legge fatta da lui sfugge alle maglie della giustizia per una vicenda che con la sua attività politica non ha nulla a che fare.

martedì 17 febbraio 2009

Il partito democratico allo sfascio. Ma si dimette solo Veltroni

Dopo il disastroso risultato delle elezioni in Sardegna Veltroni con un gesto di grande dignità politica ha deciso di rassegnare le dimissioni da segretario del Partito Democratico. Veltroni di questa situazione è forse quello che ha meno respnsabilità: a lui si deve il merito di essersi svicncolato dalla sinistra radicale dando un segnale coraggioso di ver propensione al bipolarismo e alla semplificazione politica. Chi non ha i suoi meriti come Fassino e D'Alema è probabile che stia dietro questa decisione di Veltroni e non è escluso che al di là delle dichiarazioni rattristate di circostanza stia brindando di gioia. Tutta la direzione del PD è responsabile dello sfascio del partito , tuttavia i suoi componenti continuano a rimanere saldamente attaccati alle poltrone. Eliminato Veltroni si farà veramente spazio ad una nuova classe dirigente di partito o torneranno alla ribalta le vecchie cariatidi responsabili di quindici anni di successi berlusconiani?

lunedì 16 febbraio 2009

Il G7 contrario al protezionismo come ricetta anticrisi. La Francia non è d'accordo

Dalla riunione del G7 a Roma è uscita la contrarietà al protezionismo come ricetta per affrontare la crisi. Dinanzi a questa dichiarazione di principi c'è già la Francia di sarkozy che fa spallucce: Parigi ha infatti concesso aiuti al settore auto per6 miliardi di crediti al gruppo Renault e al gruppo Peugeut-Citroen a condizione che queste aziende non aprano fabbriche in paesi dell’Unione Europea. sarà molto difficile per Sarko convincere i partner dell'Ue che questa clausola non corrisponda ai dettami del protezionismo.
C'è poi la proposta dei 7 di redarre un nuovo "legal standard": si tratterrebbe di nuove regola che i paesi più industrializzati dovrebbero imporre al settore economico-finanziario per impedire il ripetersi degli elementi che hanno dato origine alla crisi. Queste nuove regole comuni dovrebbero essere pronte eentro quattro mesi. Speriamo non sia la solita affermazione di velleitarismo e che non passino la calende greche prima di trovare un serio accordo sul loro contenuto. E prima che quelle regole siano già diventate obsolete. Superate da nuove esigenze e ( temo) da nuove crisi.

domenica 15 febbraio 2009

Il testamento biologico e lo strano concetto di dialogo del senatore Marino


Il senatore del PD Ignazio Marino è un chirurgo luminare dei trapianti, ma in politica non conosce la fondamentale arte del compromesso. Intervenendo a un convegno dei radicali Marino ha detto che se la maggioranza non modificherà radicalmente il disegno di legge sul testamento biologico si procederà a un referendum. A parte il fatto che con un referendum abrogativo si tornerebbe al punto di partenza di un vuoto legislativo, quello di Marino è un modo estremamente singolare di incominciare un dialogo con la parte avversa su un tema eticamente controverso: o fate la legge come la vogliamo noi, oppure mandiamo tutto a carte e quarantotto e chi si è visto si è visto. Ed è anche uno strano modo di concepire il concetto di libertà di coscienza a cui il Partito democratico dichiara di ispirarsi nell'affrontare i temi eticamente sensibili: se questa coscienza non coincide con la visione di Marino essa non può essere considerata legittima. Ed infatti lo stesso PD appare perplesso dal metodo dialogico di Marino; una parte di esso ne ha preso già le distanze. L'ex presidente del Senato Marini: "Certo uno scienziato deve lavorare sulla fantasia' ma non si puo' 'andare avanti a colpi di lacerazioni', dice in un'intervista a Repubblica. 'Il Pd - afferma l'ex presidente del Senato - ha una posizione chiara, la liberta' di coscienza non e' una concessione ma un diritto di ciascuno' e sottolinea che le mozioni sono un punto di partenza che devono portare ad un 'vero confronto' perche' i cittadini si aspettano che la politica trovi una soluzione su un tema cosi' importante: 'Quello della nutrizione e dell'idratazione da non sospendere e' il punto' e 'bisogna mettere in campo ogni sforzo per tentare un avvicinamento e superare semplificazioni che un problema come questo che riguarda il fine-vita, il dramma del dolore e della morte, non merita.
Chiarissimo il pensiero di Rosy Bindi: "Parlare ora di referendum è un regalo a chi non vuole fare la fatica di definire una buona legge sul fine vita"

La speranza dello Zimbabwe: Tsvangirai primo ministro


Finalmente una svolta positiva nello Zimbabwe, martoriato dal colera e dalla oppressiva dittatura di Mugabe: il leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai ha giurato come primo ministro vedendo così attutati gli accordi di collaborazione sottoscritti con Mugabe lo scorso settembre. La comunità internazionale mostra di apprezzare ma mantiene un profilo prudente: gli Usa affermano di attendere prove di buon governo e reale condivisione del potere. L'UE in un comunicato auspica che il nuovo esecutivo “porti all’immediata cessazione delle violenze e delle intimidazioni politiche”. non si fa cenno a un possibile allentamento delle sanzioni ma si dichiara disposta a “sostenere la ripresa economica e sociale del Paese quando il nuovo governo dimostrera’ segni tangibili di rispetto per i diritti umani e lo stato di diritto”

sabato 14 febbraio 2009

Skype è il migliore alleato dei criminali

Skype è un sistema a prova di intercettazione. E di questa sicurezza ne godono anche i criminali che usano comunicare attraverso il popolare sistema telefonico VoIP per progettare i reati nella consapevolezza che le loro conversazioni non possono essere captate nemmeno dalle forze di polizia. Questo perchè Skype dispone di un sistema di criptazione dei dati finora rimasto inespugnato anche agli attacchi degli hackers più abili e perchè l'azienda skype che ha sede in Lussemburgo ha deciso di avvalersi delle protezioni della legislazioni di quel paese per rifiutarsi di collaborare con la polizia italiana.

VEDI IL VIDEO SU REPUBBLICA.IT

giovedì 12 febbraio 2009

Israele: le elezioni decretano lo stallo politico

I risultati definitivi delle elezioni in Israele per il rinnovamento del parlamento determina una situazione di sostanziale stallo che impedirà a ciascuno dei partiti di formare da soli un governo: il partito Kadima e il suo leader Tzipi Livni ha preso 28 seggi, uno in più della destra del Likud di Nethanyahu. E a confermare il successo delle destrel'exploit del partito ultranazionalista Yisrael Beiteinu di Avigdor Lieberman che ha ottenuto 15 seggi. Il compito del presidente Shimon Peres di affidare l'incarico di primo ministro al termine delle consultazioni si presenta dunque estremamente arduo

mercoledì 11 febbraio 2009

Mentana e Mediaset: le ragioni inconciliabili


Enrico Mentana ha dato le sue dimissioni da direttore editoriale di Mediaset per lo scarso rilievo dato dall'azienda alla vicenda di Eluana Englaro nelle drammatiche ore seguite alla sua morte. Ha ragione mentano a prendere questa posizione forte o Moediaset nel rivendicare, accettando le dimissioni, la bontà delle scelte fatte? Probabilmente hanno ragione entrambi. Mentano non poteva accettare di vedere il suo ruolo del tutto annullato da una politica di palinsesto che relegava l'informazione delle rete ammiraglia su quell'avvenimento a notte tarda. D'altro canto Mediaset è una rete commerciale e ha come obbiettivo fondamentale gli ascolti: e il pubblico decretando il successo del Grande Fratello in quella serata ha finito per dare ragione alle scelte della Tv del biscione.

Dopo la morte di Eluana, si approvi la legge sul testamento biologico

Eluana Englaro è morta. Finalmente dopo tante speculazioni e cattiverie degne di una guerra di religione si abbia pietà e si lascino i familiari al loro dolore. Si riparta dalle parole di Napolitano che ha per l'ennesima volta chiesto alle forze politiche di usare questa tragica vicenda come occasione di riflessione per arrivare poi a una soluzione condivisa. Si arrivi cioè a una legge sul testamento biologico che metta finalmente in primo piano il diritto della persona a dire fino a che punto voglia essere curata in caso di grave malattia. Il parlamento ha il dovere di farlo con la dovuta celerità in modo da dare le adeguate risposte a un opinione pubblica che avverte la necessità che non si ripeta un altro caso Englaro che strazi inutilmente le coscienze.

domenica 8 febbraio 2009

Il regno di Berlusconi e l'ostacolo della costituzione filo stalinista

Berlusconi per un attimo è uscito alla scoperto. Infastidito dal rifiuto di Napolitano a firmargli il decreto legge che avrebbe dovuto imporre il ripristino delle cure a Eluana Englaro, il Cavaliere si è fatto sfuggire quella che lui considera il modo per risolvere il problema con Colle: cambiare una Costituzione " fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni». Peccato che alcuni di quei padri costituenti si chiamassero De Gasperi, Fanfani, Moro, La Pira, Einaudi, personaggi non certo sospettabili di vicinanza ideologica con lo stalinismo. Successivamente accortosi di aver detto un qualcosa che poteva rappresentare un vero e proprio attacco frontale alle istituzioni correggeva il tiro affermando di rispettare la carta cui lui ha giurato. Il Cavaliere ha per ora solo sondato il terreno, ma c'è da giurare che siamo solamente di fronte al primo assaggio di una offensiva che sarà nei prossimi mesi di ben più ampie dimensione e che ha come obiettivo il Quirinale e la sua funzione di garanzia delle istituzioni. Berlusconi considera i pesi e i contrappesi della Carta Costituzionale e un ostacolo alla sua azione di governo e per renderli più malleabili deve scalfire innanzitutto l'autorità del presidente della Repubblica nel suo essere arbitro tra i diversi poteri dello Stato. C'è da sperare che Di Pietro e soci cercando con le loro pressioni di tirare Napolitano dalla propria parte politica non diano un'involontaria mano al Cavaliere.

sabato 7 febbraio 2009

Su Eluana Englaro tra una magistratura idelogizzata e Berlusconi che impone lo Stato etico si salva solo Napolitano


Comunque la si veda sul piano etico la vicenda di Eluana Englaro è destinata a rimanere una pagina molto controversa dei rapporti tra poteri dello Stato e del modo di creare il diritto in Italia. prima la magistratura stabiliva con una sentenza molto discutibile che la volontà di una persona in una stato vegetativo permanente si poteva ricostruire anche in assenza di un testamento biologico con le testimonianze univoche di parenti e familiari volte a ricostruirne la personalità. Così facendo il giudice veniva ad assumere non la posizione di interprete ma di creatore del diritto. Inoltre la volontà presunta di Eluana risultava essere ricostruita con l'ascolto di testimonianze che andavano tutte nella stessa direzione mentre incomprensibilmente venivano del tutto ignorate le testimonianze di insegnanti e compagne di studi che invece affermavano l'esatto contrario di quanto sinora emerso: e cioè che Eluana in realtà voleva vivere anche qualora si fosse trovata in condizioni precarie. Una sentenza che lascia molti dubbi dunque sul come è stata prodotta e sui principi che afferma, ma pur sempre confermata dalla Cassazione e dunque da tenere in considerazione con il rispetto dovuto a una pronuncia di un potere dello Stato. Così non la pensa evidentemente il presidente del Consiglio che incurante anche degli ammonimenti lanciati dal Quirinale a evitare soluzioni estemporanee, decideva di forzare la situazione e proponeva un decreto legge che di fatto annullava la sentenza della Cassazione imponendo che Eluana venisse alimentata e idratata. Napolitano valutando correttamente che non vi fossero i presupposti di necessità e urgenza previsti dalla Costituzione e preventivando uno scontro tra poteri istituzionali considerava tale decreto incostituzionale e non lo firmava. Il governo non demordeva e presentava lo stesso testo come disegno di legge pretendendo di imporre le proprie visioni etiche, puntando la pistola alla tempia al parlamento affinché decidesse in pochissimi giorni su una materia per la quale si era in situazione di stallo da anni .
Al di là delle valutazioni etiche quello che mi preme evidenziare è che scelte irresponsabili e ideologiche hanno condotto a dei conflitti istituzionali molto gravi: per un verso a uno scontro tra governo e presidente della Repubblica creato dal colpo di mano del cavaliere, e in secondo luogo a un potenziale conflitto tra magistratura e esecutivo causato da una sentenza discutibile e dall'arbitraria prepotenza di chi voleva sovvertirla andando al di là dei poteri costituzionalmente attribuitigli. E in questo senso Berlusconi si spingeva ancora più in là arrivando a minacciare di modificare la Costituzione qualora non si fosse riusciti a raggiungere l'approvazione del disegno di legge nei termini utili.

P.S: poiché non amo il giornalismo tribunizio voglio esprimere il più disappunto per la seguente affermazione del tribuno senza macchia Marco Travaglio presa da un articolo del suo blog ". "Napolitano ha ottenuto ciò che voleva: dimostrare che, almeno una volta nella vita, ha avuto il coraggio di rimandare indietro una legge vergogna". Secondo Travaglio dunque la scelta di travaglio sarebbe puro esibizionismo volto a dimostrare che ha il coraggio di andare contro Berlusconi. Ebbene questa affermazione è una colossale sciocchezza in quanto napolitano è da anni che dal suo ruolo richiama la politica alla necessità di trovare una soluzione condivisa sulla questione del testamento biologico. Ed essa dunque non può essere ridotta a una presa di posizione limitata alla situazione contingente. Napolitano ancora una volta si è comportato in maniera istituzionalmente impeccabile e dunque sarebbe meglio tenerselo stretto un simile presidente della Repubblica invece di fare affermazioni così demagogiche.

giovedì 5 febbraio 2009

I medici protranno denunciare i clandestini che vanno negli ospedali. La stupidità leghista mette a rischio la salute pubblica

Nel decreto sicurezza è stato introdotto un emendamento leghista che abroga il divieto per i medici di denunciare i clandestini che si presentino per delle cure medichei. In questo modo un clandestino che saprà di correre il rischio di essere denunciato ed espulso non ricorrerà mai alle cure del servizio sanitario nazionale. Il problema in questo caso non è solo relativo al rispetto dei diritti umani , ma riguarda anche i rischi per la sanità pubblica. Infatti qualora il clandestino fosse affetto da una malattia particolarmente contagiosa e rischiosa a livello sociale farà di tutto per cercare soluzioni alternative e su di lui non potrà essere svolta quell'opera di profilassi volta a mettere in sicurezza la popolazioni da rischi per la salute. Pensiamo ai rischi che si potranno correre nel caso di un clandestino affetto da tubercolosi, malattia che in Itali sta tornando a farsi viva con una certa frequenza proprio tra le persone che vivono in condizioni ambientali malsane.
La xenofobia razzista di marca leghista ha prodotto una proposta di legge di rara stupidità che rischia di mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

mercoledì 4 febbraio 2009

Obama e la grana dell'evasore Daschle.


Obama ha commesso la sua prima cavolata. ha dovuto chiedere scusa imbarazzato per aver nominato a segretario alla sanità Tom Daschle che si è scoperto essere evasore nei confronti del fisco statunitense per una somma di circa 120000 dollari. Daschle era stato scelto in quanto ispiratore del piano di riforma del sistema sanitario proposto da obama che dovrebbe offrire maggiore tutela alle classi più povere del paese. In realtà Daschle era già molto discusso prima che venisse resa nota la notizia delle tasse non pagate: infatti dopo essere stato senatore per 18 anni dopo non essere stato eletto nel 2004 si era messo a fare il lobbista per case farmaceutiche e aziende sanitarie. Elemento visto da molti in contrasto con il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire visto che richiamava dappresso situazioni già vissute con l'amministrazione Bush ( ad es. Cheney). Ora occorrerà vedere se questa faccenda incrinerà l'immagine di Obama , pesantemente criticato dal New York Times che lo aveva sostenuto in campagna elettorale.
Anche di fronte a queste ombre occore sottolineare come rimanga una differenza siderale con i sistemi opachi della politica italiana. Obama ha ameso il suo errore, si è assunto le sue responsabilità e ha assicurato che certe situazioni non si ripeteranno. In Italia si sarebbe cercato di insabbiare il caso e qualora esso fosse stato scoperto si sarebbe cercate imbarazzate giustificazioni o peggio si sarebbe cercato di capovolgere la realtà dando la colpa dello scandalo montato alla stampa o a qualche altro non meglio identificato potere occulto complottardo.
Anche nelle situazioni più critiche dagli stati Uniti comunque si respira un aria di trasparenza che noi ci scordiamo..