giovedì 29 gennaio 2009

Di Pietro e il silenzio mafioso di Napolitano. Quando un ex magistrato non ha alcun rispetto per le istituzioni


" In una civile piazza c'è il diritto a manifestare. Presidente Napolitano, possiamo permetterci di accogliere in questa piazza chi non è d'accordo con alcuni suoi silenzi?". "Possiamo dire - incalza Di Pietro - che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro? Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso". Parole durissime quelle di Di pietro pronunciate durante la manifestazione dell'Italia dei Valori a Piazza farnese. E poi in parte ritrattate dallo stesso Di Pietro che affermava di non voler offendere nessuno.
Ora il comportamento di Di Pietro è inaccettabile nei toni e nei contenuti. Prima tira il sasso accusando il presidente della Repubblica di silenzio mafioso e poi nasconde la mano. Il comportamento di Napolitano è stato invece sinora assolutamente irreprensibile dal punto di vista istituzionale con le critiche rivolte più volta Berlusconi a non eccedere nella decretazione di urgenza e nell'uso del voto di fiducia. e per quanto concerne il lodo Alfano occorre ricordare che esso ha fatto proprie molte delle contestazioni rivolte dalla Corrte costituzionale al lodo Schifani. Napolitano ha tenuto conto di questo aspetto e ha lasciato alla Consulta la competenza di accertare se le modifiche siano sufficienti a rendere il provvedimento conforme alla Costituzione . Ma a Di Pietro tutto questo noni interessa poiché è evidente che quando contribuì alla sua elezione al Quirinale si aspettava da Napolitano un comportamento meno super partes e più in armonia con le proprie posizioni politiche. Questo tipo di critiche rivelano l'ennesimo tentativo di tirare dalla propria parte il Presidente della Repubblicae di conseguenza un assoluta mancanza di rispetto per il ruolo di garanzia istituzionaleche esso ricopre. E per questo esse vanno fortemente censurate. Infine mi domando: che cosa aspetta il PD ha liberarsi della palla al piede di pietrista? Questi con il suo comportamento rende più popolare Berlusconi non gli toglie un solo voto ma anzi erode il consenso al partito democratico; Di Pietro da molto tempo non è un alleato ma un avversario per il PD. Che lo costringe per di più a imbarazzanti figure.

martedì 27 gennaio 2009

Caso Battisti: troppo poco richiamare l'ambasciatore in Brasile. Annulliamo l'amichevole di calcio tra le due nazionali

Il ministro degli esteri Frattini ha deciso di richiamare in Italia l'ambasciatore in Brasile per consultazioni dopo il caso Battisti il terrorista pluriomicida che il governo sudamericano ha deciso di proteggere giudicandolo un rifugiato politico. Questa misura è sin troppo blanda: se Lula continuerà a considerare l'Italia un paese da terzo mondo in fatto di garanzie giuridiche e se a Battisti si continuerà a dare asilo l'unica misura da prendere è ritirare definitivamente l'ambasciatore e interrompere i rapporti diplomatici bilaterali. Nel frattempo come ha proposto il sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica, si potrebbe annullare l'amichevole di calcio Italia-Brasile prevista per il 1o febbraio. In questo momento non ci sono certo i presupposti per instaurare relazioni amichevoli di alcun tipo con uno Stato che protegge i delinquenti.

Bolivia: Evo Morales vince la battaglia per la riforma della costituzione. Ma restano i contrasti interni


Il presidente della Bolivia Evo Morales vince la sua battaglia : il progetto di riforma costituzionale da lui fortemente voluto è stato approvato nel referendum con il 60% dei voti. La nuova costituzione crea le province comunitarie autonome per le regioni abitate in maggioranza da indios nelle quali verrà riconosciuta alla giustizia tradizionale dei popoli indigeni la stessa dignità di quella tradizionale e verrà prevista l'introduzione nelle scuole, dell'insegnamento della lingua locale delle varie popolazioni indie . I giudizi saranno eletti e non più nominati dal parlamento. Viene inoltre previsto il Controllo statale su settori economici chiave la nazionalizzazione di una parte dei giacimenti di gas una ridistribuizione dei ricavi di petrolio e del gas tra le varie parti del paese : il 50% rimarrà alle province produttrici, il 40% a quelle che non dispongono di queste risorse naturali, il 10% alle nuove comunità. Rimane però la forte opposizione delle province ribelli più ricche di materie prime che hanno votato no al referendum: esse sono abitate in maggioranza da bianchi ( non solo spagnoli, ma anche danesi, inglesi e altri non indigeni) e vogliono gestirsi autonomamente le loro ricchezze.

domenica 25 gennaio 2009

Benedetto XVI perdona i lefebvriani antisemiti


La decisione di Benedetto XVI di revocare la scomunica a quattro sacerdoti lefebvriani lascia assai perplessi. I seguaci del vescovo francese Marcel Lefebvre infatti contestano apertamente la validità del Concilio vaticano II a causa tra l'altro del suo ecumenismo e in particolare per ciò che concerne le aperture all'ebraismo. In questo senso appaiono comprensibili le rimostranze espresse dagli ambienti ebraici. Tanto più che uno dei quattro ad avere ricevuto il perdono papale è il britannico Richard Williamson ha negato che le camere a gas naziste siano mai esistite. Considerare in piena armonia con la Chiesa degli antisemiti conclamati rappresenta per il papa tedesco un passo indietro notevole rispetto alla politica di dialogo con le altre fedi promossa da Giovanni Paolo II.

mercoledì 14 gennaio 2009

Cesare Battisti: quando i terroristi assassini recitano da perseguitati


La decisione del governo brasiliano di concedere al terrorista Cesare Battisti lo status di rifugiato politico è semplicemente vergognosa. Non solo un pluriomicida ha potuto per decenni godere della protezione complice di Stati come la Francia e il Brasile e di una parte degli intellettuali di quei paesi, ma adesso si afferma ufficialmente che Battisti è un perseguitato per ragioni politiche. Per i familiari delle vittime questo insulto alla memoria dei loro cari è come ucciderli una seconda volta. Sembra che per bloccare la richiesta italiana di estradizione di Battisti vi siano state anche in questo caso le pressioni del presidente francese Sarkozy che aveva già dato il suo no all'estradizione a Marina Petrella altra terrorista macchiatasi di reati di sangue. L'autentico paradosso è che in Italia i veri perseguitati sono i familiari delle vittime che non riescono a trovare né pace né giustizia. I terroristi invece con le leggi permissive del nostro paese invece sono tutti fuori galera e in certi casi si ergono persino a maestri di pensiero per le giovani generazioni.

martedì 13 gennaio 2009

Somalia: l'esercito etiope abbandona il paese

Le truppe etiopi hanno lasciato questa mattina la loro base
a Mogadiscio. Nel 2006 l'Etiopia aveva mandato in Somalia
tremila soldati per aiutare il governo provvisorio a
cacciare le Corti islamiche che avevano il controllo del
paese. Contrasti e debolezza del governo somalo e l'alto
costo dell'operazione hanno convinto l'Etiopia a ritirarsi.
Un portavoce dell'opposizione islamica ha dichiarato che lo
smobilitamento continuerà e coinvolgerà tutte le truppe
schierate nel paese. In molte zone del paese le milizie
islamiche hanno già preso il potere dichiarando di voler
ripristinare l'ordine introducendo la sharia.

FONTE: INTERNAZIONALE

Alitalia: finalmente l'ultimo atto

Finalmente sembra che sia giunto l'ultimo atto della telenovela Alitalia. Con la scelta di Air France quale partner da parte della nuova proprietà il cerchio sembra essersi chiuso. Non senza polemiche da parte del sindaco di Milano,Letizia Moratti, consapevole del ridimensionamento di Malpensa nel piano industriale e convinta della possibilità di coinvolgere Lufthansa. Sembra peraltro trattarsi più di uno sfogo volto a tenere buono il proprio elettorato. Ma non è detto che la perentorietà con cui Donna Letizia si è scagliata contro l'esito della vicenda , arrivando anche a criticare l'operato del governo, non possa avere conseguenze politiche. Resta il fatto che il cittadino si è libera di un costoso carrozzone pubblico a un prezzo che però sarebbe stato enormemente inferiore se si fosse venduto in primavera ad Air France. Si ottiene lo stesso risultato ma con un esborso per il contribuente di almeno tre miliardi di euro.

domenica 11 gennaio 2009

Sulla giustizia si riparta dalle parole di Fini


Il presidente della Camera Gianfranco Fini in una letta al Corriere interviene sul nodo giustizia con una proposta di linee guida su cui impostare le riforme. Fini auspica che le modifiche avvengano in maniera condivisa tra le parti politiche, evidenzia come la necessità di queste riforme scaturisce dalla frattura fra le esigenze del cittadino e i servizi offerta dalla magistratura, sottolinea la contraddizione tra il principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale e la discrezionalità eccessiva co cui si trova ad operare il pubblico ministero, evidenzia la necessità che la riforma riguardi anche il CSM in modo da superare le "nefaste logiche correntizie che lo hanno finora penalizzato e screditato, sottolinea l'intangibilità del principio di autonomia della magistratura" e come questo non sia in contraddizione con una riorganizzazione che precisi la differenza di ruoli tra l'elemento giudicante e quello inquirente, e sulle intercettazioni sottolinea come esse siano strumenti indispensabili anche nei reati di corruzione ma che non devono essere trasformate in occasione per portare avanti delle gogne mediatiche. Trovo l'intervento di Fini condivisibile, una boccata di aria fresca in un clima avvelenato da troppe contrapposizioni ideologiche. Esso ha incontrato il giudizio favorevole di Veltroni. E sia Alfano che Berlusconi sono corsi a sottolineare la condivisibilità con le loro posizioni . In realtà il tentativo del cavaliere di far coincider la sua visione con quella di Fini è un esercizio spregiudicato di equilibrismo : Berlusconi continua a propugnare la possibilità che una riforma della giustizia sia fatta a colpi di maggioranza. E sulle intercettazioni il Cavaliere non si è mai espresso con la nettezza mostrata dal presidente della Camera a favore del loro mantenimento per i reati di corruzione. Si riparta dalle affermazioni di Fini , ma senza furberie , per fare delle riforme davvero a misura di cittadino. E non dei soliti noti.

sabato 10 gennaio 2009

Amnesty International denuncia che Israele e Hamas usano i civili come scudi umani

In un rapporto pubblicato sul suo sito mercoledì Amnesty international accusa l'esercito israeliano e Hamas di mettere costantemente in pericolo la vita dei civili con le loro azioni militari nel centro abitato di Gaza , arrivando a servirsene come scudi umani. Secondo le fonti l'esercito israeliano in alcune occasioni avrebbe costretto civili palestinesi di Gaza a stare nel piano terra delle proprie abitazioni che poi i loro soldati utilizzavano per compere operazioni di cecchini. I militanti di Hamas invece sparerebbero dalle abitazioni per poi scappare subito dopo. Secondo Amnesty l'esercito israeliano è ben conscio del fatto che sparando su quelle case rischia di fare del male ai civili molto più che agli uomini armati. "Il fatto che entrambe le parti usino queste tattiche in zone densamente popolate è proibito dall'art. 51(7) della Convenzioni di Ginevra".

Sempre a proposito di violazioni dei diritti umani, Human Rights Watch denuncia il sospetto uso da parte di Israele di fosforo bianco nelle operazioni a Gaza. Il fosforo bianco è un prodotto chimico utilizzato per oscurare le operazioni militari. Il suo uso non è proibito dalla convenzione sulle armi chimico ma poiché è una sostanza altamente caustica che provoca gravi ustioni al solo contatto con la pelle, le organizzazioni umanitarie si battono per eliminarne l'uso nelle operazioni di guerra in zone densamente abitate come Gaza.

I pacifisti, Hamas e quel collaborazionista di Abu Mazen

Sta passando tra i pacifisti il passaparola volto a boiccottare i prodotti israliani. Ma come? Ci si dichiara giustamente contro l'embargo israeliano però si propugna il boicottaggio delle merci dei civili israeliani. Alla faccia dell'equidistanza. La realtà è che come già detto qui si fa il tifo spudoratamente per Hamas. La quale ringrazia e nel frattempo uccide anche sei presunti palestinesi accusati di collaborazionismo. Identica accusa rivolta al movimento Fatah, peraltro già fatti fuori dalla striscia di Gaza. E la concezione delle libertà del movimento islamico emanazione dei fratelli musulmani, emerge anche dal rifiuto di Hamas e altri gruppi militanti palestinesi che hanno sede in Siria della proposta di schierare osservatori o truppe internazionali a Gaza. In un comunicato emesso al termine di una riunione a cui ha partecipato il leader politico di Hamas Khaled Meshaal, viene respinta anche ogni soluzione seconco loro interferisce con il diritto alla resistenza contro l'occupazione israeliana. Che tradotto significa: "non vogliamo persone che interferiscano con il nostro progetto di far fuori senza troppi impicci i dissenzienti."

venerdì 9 gennaio 2009

La ricetta anti crisi di Obama è un miraggio per l'Italia

Pur non entrando nei dettagli Obama annuncia una cura da cavallo per affrontare gli effetti della crisi. Maxi investimenti pubblici e sgravi fiscali, sotegno a imprese e abnche in difficoltà. Il tutto per una cifra che dovrebbe oscillare tra gli 800 e 1200 miliardi di dollari di spesa. Una cifra equivalente all'8% del PIL. E che andrà ad aumentare il deficit. ma che vien ritenuta l'unico sistema in grado di far ripartire l'economia. Una sola considerazione: in Italia simile misure sono impossibili da realizzare. Con il debito pubblico che ci ritroviamo una spesa pubblica così massiccia ci porterebbe a rischio di default argentino

Gaza: la risoluzione ONU che non si fila nessuno

Nella notte il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede fortemente un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. I voti favorevoli sono stati 14. unico astenuto ( ininfluente ai fini dell'esito) gli Stati Uniti. Talmente fortemente che i contendenti sembrano volerla ignorare. Israele perchè ritiene di non aver raggiunto i suoi obiettivi militari. Hamas perchè mette sullo stesso piano aggressore e aggredito.

giovedì 8 gennaio 2009

La diplomazia cerca a fatica una tregua per Gaza


Se fosse necessaria una conferma, oggi abbiamo capito quanto può essere importante l'intervento diplomatico americano per raggiungere la pace a Gaza. E' stato sufficiente che il neo presidente eletto Obama interrompesse il silenzio sulla vicenda dichiarando di essere molto preoccupato per gli accadimenti di Gaza perché si scatenasse un m positivo effetto domino, prima con il segretario di Stato Condoleeza Rice a chiedere una immediata cessazione delle ostilità e quindi con Israele che concedeva una tregua giornaliera di tre ore per consentire ai convogli umanitari di rifornire la stremata popolazione palestinese. Un piccolo segnale che forse potrebbe avere ulteriori sviluppi se avessero fondamento le voci che vogliono Israele propenso ad accettare una tregua prolungata qualora Hamas accettasse il piano franco-egiziano volto a costuite una forza multinazionale sul confine tra Gaza e Egitto per impedire il passaggio dei rifornimenti militari destinati all'organizzazione islamica palestinese

mercoledì 7 gennaio 2009

Cannavaro su Gomorra ragiona con i piedi


Il capitano della nazionale italiana di calcio Fabio Cannavaro annuncia al mondo che da una parte si augura che Gomorra vinca l'Oscar ma che da'altro canto è dispiaciuto perché l'Italia non ha bisogno di vedere ulteriormente danneggiata la propria immagine da pubblicità negative come quella trasmessa dal film ispiratosi all'omonimo libro di Roberto Saviano. Fosse solo un problema di immagine Cannavaro avrebbe tutte le ragioni del mondo. Ma quando uno scrittore è costretto a vivere in semiclanestinità a causa delle minacce dei camorristi che non gradiscono la sua denuncia pubblica volta a scoperchiare il regno del malaffare c'è in gioco molto più dell'immagine. C'è da scegliere se stare da parte della legalità o della prepotenza. E quando la denuncia rivela lo stato pietoso in cui i Casalesi hanno ridotto molte zone della Campania, tramutatasi nel regno delle discariche abusive e degli imprenditori strozzati dal racket l'immagine da tutelare non può diventare un alibi per voltare lo sguardo dall'altra parte. Negando ai nostri figli il diritto di vivere in una società civile.

P.S: Cannavaro ha ritrattato affermando che Gomorra fa solo del bene a Napoli. Bene, si è accorto di avere detto una stupidaggine. Sarebbe meglio però usare la testa prima di parlare. E non ragionare con i piedi.

martedì 6 gennaio 2009

Sarkozy come Berlusconi: il capo dell'esecutivo ha il controllo della Tv francese


In Francia da ieri sera le televisioni pubbliche ( France 2 , France 3 e le tv regionali) non trasmettono più pubblicità durante il prime time. Un divieto che si estenderà gradualmente all'intero palinsesto televisivo. Una decisione fortemente voluta dal presidente Sarkozy e che ha scatenato grandi polemiche: l'obiettivo è davvero quello annunciato direndere la tv più intelligente e meno schiava dell’auditel o come pensano i maligni si tratta di fare un regalo ai suoi amici imprenditori dei media in primis Martin Bouygues proprietario di TF1 che così non avranno concorrenza sul mercato della pubblicità? Di certo molti in Francia ritengono che vi fossero per altre urgente per l'azienda pubblica. Sopratutto se si tine conto che la legge ( non ancora approvata peraltro) darà al presidente il potere di nominare e revocare il mandato del dirigente a capo della Tv pubblica. Un modo per controllare direttamente o indirettamente tutto l'etere.......

lunedì 5 gennaio 2009

Il silenzio di Obama aleggia su Gaza

Mentre a Gaza il frastuono provocato dalle armi è sempre più forte, A Washington regna il silenzio più assoluto sulle vicende mediorientali. Se quello di Bush equivale ad un assenso verso l'attacco israeliano, è ancora un enigma invece quello di Obama. Potrebbe trattarsi di silenzio diplomatico nella consapevolezza che potrebbe essere controproducente esprimere una posizione quando si è ancora privi del potere. O forse si tratta di un sintomo che indica come la sua politica estera non si discosterà di troppo da quella di chi lo ha preceduto alla Casa Bianca. Ad avvalorare qusta ipotesi la nomina a Segretario di Stato di Hillary Clinton, le cui simpatie verso Israele sono note.

domenica 4 gennaio 2009

La destra statalista non molla il boccone Alitalia. Letizia Moratti e la Lega difendono la Milano ladrona

Il piano voli della Cai sceglie Fiumicino. I voli previsti dalla nuova compagnia che comincerà a volare dal 13 gennaio vedono nettamente privilegiato le rotte dallo scalo romano rispetto a Malpensa. Sono 66 le destinazioni da Fiumicino: 21 domestiche, 32 internazionali, 13 intercontinentali. £5 da Milano di cui 11 domestiche (6 da Linate e altre 5 spalmate tra Malpensa e il Forlanini), 21 internazionali (7 da Linate, quella sul Parigi CdG operata da entrambi gli scali, e 13 da Malpensa e 3 intercontinentali tutti da Malpensa. Da ciò si evince come la compagnia si stia orientando verso la scelta Air France rispetto a Lufthansa che avrebbe avuto intenzione di controllare da subito la nuova azienda. In definitiva si è ritornata alla scelta iniziale tanto disprezzava in campagna elettorale da Berlusconi con in più un ulteriore aggravio per il cittadino dato dai 300 milioni di prestito ponte più i debiti della bad company fallita (circa 1,5 miliardi di euro . In più la supervalutazione di Airone ( altri 800 milioni di euro).
Non contenta di aver fatto disastri, la politica torna alla carica e pretende di continuare a dettare le scelte della nuova azienda. Poco importa che la Nuova Alitalia non sia più una compagnia pubblica. Ed ecco il sindaco di Milano Moratti chiedere al governo di scegliere Lufthansa. Peccato che il governo non può permettersi scegliere proprio nulla riguardo una decisione di esclusiva competenza degli imprenditori privati. Si direbbe che Donna Letizia per convenienze politiche si si sia convertita una tantum al capitalismo di Stato. Per non parlare della Lega che per bocca di Castelli minaccia sfaceli qualora non venga tutelata Malpensa: poco importa che per difendere un interesse locale siano stati sottratti dalle tasche di tutti i cittadini miliardi di euro. Parafrasando un motto leghista: qui è Milano la ladrona!!!
In un paese dove il mercato funziona, simili uscite potrebbero essere prese alla leggera come sfoghi di politici frustrati per i fallimentari risultatati delle proprie iniziative. Ma in Italia dove non si fa impresa se non a stretto braccetto con la politica c'è da stare sicuri che queste lagnanze non rimarranno inascoltate. In poche parole la pasticciata telenovela Alitalia non è ancora all'atto finale: attendiamoci nuovi condizionamenti da parte della politica. E temo che i costi che dovranno pagare i contribuenti si alzeranno ulteriormente.

LEGGERE ANCHE IL COMMENTO DI TITO BOERI SU REPUBBLICA.IT

sabato 3 gennaio 2009

Gli studenti dicono no alla lezione del professor Valerio Morucci

Una cattiva e una buona notizia. Quella cattiva riguarda l'invito fatto da Giorgio Mariani, professore di letteratura angloamericana, all'ex terrorista rosso Valerio Morucci per venire a parlare a "La Sapienza". Una decisione che aveva subito incontrato l'opposizione di docenti e soprattuto degli studenti. La bella notizia riguarda proprio il ruolo degli studenti , decisivo per impedire che la progettata conferenza del professor Morucci, specializzatosi nella celebre università delle Brigate Roose potesse svolgersi. Una lezione di civiltà data dai ragazzi a qualche cattedratico troppo disinvolto.

giovedì 1 gennaio 2009

I motivi dell'intensificarsi della azione militare di Israele a Gaza

Per quale motivo Israele agisce da alcuni anni in maniera così apparentemente brutale e discriminatoria nei confronti dei palestinesi ( raid aerei che provocano centinaia di vittime tra i civili, costruzione del Muro di separazione )? la risposta è che essa ha dato delle risposte efficaci in termini di sicurezza, rendendo largamente inoffensivo il nemico, in primis Hamas. Alcuni dati sono inequivocabili. Secondo un report di Amnesty risalente al 2003 (MDE 15/088/2003- News service del 29-9-2003) dal 2000 al 2003 gli attentati terroristici di gruppi armati palestinesi avevano provocato l'uccisione di 800 persone di cui 100 bambini. Con la costruzione del Muro e l'intensificazione dell'azione di rappresaglia il numero di morti è andato progressivamente a calare: nel 2004 i morti israeliani per attentati erano 109; complessivamente nei tre anni successivi si avranno 87 morti ( dato aggiornato al 29/12/2007 fonte: Israel Security Agency)

Napolitano con un discorso di fine anno banale rassicura i partiti


Nel suo discorso di fine anno il presidente Napolitano ha trattato argomenti attesi. Ha fatto riferimento alla crisi di Gaza, alla recessione economica, alla necessità di riforme per costruire un'Italia migliore. E le forze politiche si sono trovate d'accordo nell'elogiarne i contenuti. Non poteva essere altrimenti: le parole di Napolitano erano così politically correct, così attente a non scontentare nessuno che era impossibile trovarvi un appiglio per mostrare risentimento. Resta l'impressione di un discorso inconsistente che si è limitato agli auspici e ai consigli del buon padre di famiglia ma non ha affrontato in maniera adeguata la questione della casta politica e tantomeno il problema irrisolto che affligge l'Italia: il corporativismo. Ma chiaramente dedicarvi la necessaria attenzione avrebbe scatenato inevitabili polemiche e la rottura di quell'atmosfera di affettata concordia natalizia a cui il Quirinale sembra tenere.