martedì 30 dicembre 2008

Le divisioni israeliane sulla strategia militare a Gaza

Qual'è lo scopo dei raid israeliani contro Gaza? Distruggere definitvamente Hamas o renderlo semplicemente inoffensivo? La prima opzione sembra quella prevalente anche perchè sostenuta dal ministro della Difesa Ehud Barak. la tesi opposta volta a cogliere l'occasione per farl finita una volta per tutte con Hamas è sostenuta invece da autorevoli membri di Kadima come il vice premier Haim Ramon e la stessa candidata premier alle prossime elezioni, Tzipi Livni. Differenze non di poco conto perchè da esse dipende la durata del conflitto e la decisione se impegnarsi o meno in un offensiva di terra. Con il conseguente rischio di perdite di vite umane tra i soldati. Un'eventualità difficile da sostenere politicamente alla vigilia di elezioni

Le contraddizioni dei pacifisti danneggiano la pace

Mi chiedo da un po' di tempo chi sono i pacifisti. Se si tratti davvero di difensori della pace o di qualcos'altro. La risposta che mi sono dato è che a loro della pace non interessa nulla. Anzi essi sono attratti solo dalle guerre. O meglio da certe guerre, e in particolare da chi le fa certe guerre. I pacifisti si muovono solo quando le guerre vedono protagonisti gli Stati Uniti e Israele. Non si vedono pacifisti protestare contro la dittatura di Mugabe in Zimbabwe, andare nel Nord Kivu per fare gli scudi umani nella guerra civile del Congo e nelle altre guerre dell'Africa dimenticata. Perché andare in quei luoghi significa non avere alcuna visibilità magari rischi anche di morirci. Ai pacifisti non interessa il dramma del Darfur. Nè i massacri e le persecuzioni che i cristiani subiscono in India e nei paesi arabi. Loro sono razionali e razionalisti e non hanno tempo da perdere con chi si va a complicare la vita per una fede religiosa. Che poi non sarebbe altro che sciocca superstizione. Loro non bruciano la bandiera dell'Iran in cui essere omosessuali è un reato che ti può costare la vita. A bruciare spesso è la bandiera di Israele. E questo gli unisce a quel fine intellettuale di Akhamadinejad che vorrebbe che quello stato non esistesse neppure.
Difendere la pace significherebbe andare in Kashmir e fare in modo che India e Pakistan non si scannino più per un lembo di territorio di confine. O mobilitarsi in occasione di attentati come quello di Mumbai. O condannare il regime castrista e quello cinese per le rcontinue violazioni dei diritti umani. La pace non conosce latitudini : è tale in tutte le parti del mondo. Ma ai pacifisti il concetto di pace non interessa. Essi hanno trasformato la pace in un -ismo. Il pacifismo è un ideologia, come il capitalismo, il comunismo, lo jihadismo. Essa ha i suoi dogmi di cui i pacifisti sono i gelosi custodi. Sacerdoti consacrati all'antiamericanismo e all'antisionismo che talvolta si tramuta in antisemitismo ( sempre altri -ismi), sono estremamente selettivi sia riguardo agli obiettivi da difendere sia ai tempi in cui concentrare il proprio impegno.
La pace non fa clamore. Difendere la pace avrebbe significato muoversi mesi prima dello scoppio della crisi contro Siria e Iran che rifornivano di armi Hamas. O fare sit in di protesta nella zona di confine tra Gaza ed Egitto dove anche le pietre sanno che passano armi e munizioni destinate poi ad essere rivolte contro gli ebrei. Nulla di tutto questo è avvenuto. Perché non se li sarebbe filati nessuno. Anzi rischiavano di finire in qualche prigione palestinese per ostacolo ai piani di Hamas. E perchè loro parteggiano per i palestinesi sempre e comunque; sia che a guidarli ci sia il corrotto Arafat che metteva i soldi degli aiuti nei suoi conti all'estero invece di usarli per costruire scuole o ospedali per la sua gente, sia che ci siano quei razzisti, omofobi e misogini di Hamas.
Ma la pace a differenza del pacifismo non conosce partigianeria. La pace è semplicemente un'altra cosa

domenica 28 dicembre 2008

La scuola elementare ( o primaria) tra eccellenze e sprechi

I confronti internazionali proposti dall'IEA dipingono una scuola primaria italiana di buona qualità. Stando al rapporto PIRLS che misura la capacità di apprendimento nella lettura gli studenti di 9 anni del nostro paese raggiungono un eccellente sesto posto ( secondi in Europa); meno entusiasmanti ma comunque al di sopra della media internazionale il rendimento nelle scienze ( 10° posto) e nella matematica (16° posto) nella classificazione TIMSS ( il testo relativo alle competenze matematico-scientifiche). Ma come emerge dal rapporto Ocse "Education at a glance", l'organizzazione del sistema scolastico presenta aspetti contraddittori. Da una parte infatti la spesa per studente nella scuola primaria ( compresa di tutti i servizi) è nettamente superiore alla media OCSE ( 6800 dollari contro 6200 ) [ tabella T b 1.1a] Ma se fanno i conti analizzando la spesa che va effettivamente a indirizzarsi verso i servizi educativi si nota che la spesa è indirizzata maggiormente verso le retribuzioni al personale di quanto avvenga nei paesi OCSE (81,7% contro 80, 5%, tab T B.6.2a] . Le contraddizioni emergono ancora più pesantemente se si tiene contro dei dati riguardanti il personale docente che visti i presupposti di spesa si supporrebbe ben pagato: invece per un verso i salari degli insegnati sono inferiori alla media ( 24000 dollari contro 27000 della media OCSE) [ tab T d 3.1], e per contro per fare lavorare tutti occorre che il rapporto studenti per insegnante sia inferiore alla media OCSE ( 18, 4 contro 21,5 ) [ Tab T D 2.1]e che il numero delle ore lavorate dai nostri insegnanti sia di 167 all'anno rispetto alla media OCSE di 187 [ tab T D 4.1] . E questo nonostante i nostri ragazzi passino più tempo in classe rispetto ai coetanei degli altri paesi ( 891 ore annuali contro una media OCSE di 790 tra i 7-8 anni e di 810 tra i bambini di 9 anni) [tab. T D1.1]Questo indica difetti nell'utilizzo delle risorse e un eccesso di personale rispetto a quanto sarebbe necessario: sprechi che il decreto Gelmini è riuscito a frenare solo in parte relativamente alla parte amministrativa trovando invece un ostacolo insuperabile nell'abolizione del maestro unico. Si può fare meglio tenendo conto che paesi come la Corea che spendono grosso come noi consentono ai loro sudenti di ottenere prestazioni di gran lunga migliori nei test PISA ( riguardanti i rahazzi tra i 6 e i 15 anni) [ vedi grafico C B.7.2]

sabato 27 dicembre 2008

Israele attua la rappresaglia contro Hamas: riprende la spirale di violenza

La reazione israeliana è arrivata. Dopo che Hamas aveva deciso di non rinnovare la tregua e aveva lanciato oltre 50 razzi Qassam contro Israele, non ci si poteva aspettare che questi non reagisse. La rappresaglia è stata violentissima: il raid a Gaza ha fatto oltre 100 vittime. Il vero problema è Hamas: non ci si può aspettare nulla di buono da un organizzazione che dichiara di volere distruggere lo stato ebraico. E non si può pretendere che Israele venga a patti con chi lo vuole eliminare dalla faccia della terra. Fino a quando da parte palestinese non si arriverà a scegliere un interlocutore che voglia in maniera credibile la pace non ci si potrà aspettare altro che un susseguirsi di violenze e morti.

venerdì 26 dicembre 2008

Il crescente peso degli intellettuali islamici nel mondo

L'autorevole rivista di geopolitica Foreign Policy ha reso nota la classifica per il 2008 degli intellettuali più influenti del mondo, secondo le preferenze dei lettori del suo sito Internet. I risultati mettono in evidenza l'influenza assunta dalla religione islamica nelle dinamiche politico sociali del pianeta. Infatti delle prime 10 posizioni ben quattro sono occupate da studiosi e da religiosi dell'islam. Al primo posto troviamo Fethullah Gülen, studioso dell'islam e leader dell'omonimo movimento che critica le radici secolari dello stato turco ma sostiene la ncessità el dialogo tra culture e religioni diverse.. Al terzo post troviamo Yusuf al-Qaradawi , il discusso leader spirituale dei Fratelli Musulmani che conduce una seguitissima rubrica su Al Jaazera basata sulla sua interpretazione del Corano. Al Qadawari condannò gli attentati dell'11 settembre, ma ha legittimato gli attacchi suicidi compiuti da Hams contro i cittaddini israeliani e più in generale contro tutti "i nemici dell'islam" e ha lanciato una fatwa che condannava a morte i vignettisti danesi autori delle contestate vignette su Maometto. Tra gli altri vanno ricordati i piazzamenti di due premi Nobel per la pace: al secondo posto Mohammad Yunus , il sostenitore del microcredito, e al decimo l'iraniana Shirin Ebadi, attivista per i diritti delle donne islamiche. Due gli italiani in classifica : il semiologo e scrittore Umberto Eco (16°) e il giornalista Gianni Riotta ( 79°) le cui pubblicazioni godono di un certo risalto anche oltreoceano.

giovedì 25 dicembre 2008

Tettamanzi istituisce un fondo per i disoccupati. La Chiesa supplisce il governo nel welfare


L'arcivescovo di Milano, cardinale Tettamanzi ha annunciato l'istituzione di un fondo per i disoccupati ammontante a un milione di euro. Quella di Tettamanzi non solo è un iniziativa meritoria, ma va anche nella direzione giusta per affrontare la crisi. Il problema è che questo genere di inizative le dovrebbe prendere il governo. Il nostro sistema di welfare ha urgente bisogno di riforme radicali. Occorre sostituire l'anacronistica cassa integrazione, che tutela poche categorie di privilegiati, con il sussidio di disoccupazione che invece sostiene chi il lavoro lo ha perso o fatica a trovarlo, indipendentemente dal fatto che si cerchi per la prima volta lavoro o si provenga da una piccola o grande azienda. Tattamanzi questo la ha capito, al contrario dei nostri governanti.

Israele in rotta con Hamas: verso un nuovo attacco?

Israele non accetta più che Hamas lanci razzi nel proprio territorio e minaccia ritorsioni per bocca del primo ministro Olmert e del candidato premier Tzipi Livni. Negli ultimi giorni ben 50 razzi palestinesi hanno colpito Israele. L'azione di Hamas fa seguito a quella Israeliana in cui erano rimasti uccisi tre membri del partito islamico. Olmert ha riferito che non esiterà a lanciare un offensiva contro Hamas qualora questi continui ad attentare alla sicurezza dei cittadini israeliani. Una tale azione potrebbe essere appoggiata anche dall'Egitto ( il presidente Mubarak è in questi giorni a colloquio proprio con la Livni), qualora essa sia limitata nell'obbiettivo di colpire Hamas.

mercoledì 24 dicembre 2008

La Grecia rievoca nella sinistra italiana la nostalgia della lotta violenta


"Fare come in Grecia": questo è lo slogan che si sta diffondendo tra i pasionari della sinistra italiana. A rievocare il "Fare come in Russia di bolscevica memoria". Eppure in Grecia le vicende si stanno evolvendo in maniera preoccupante con le comprensibili e per certi versi persino legittime proteste degli studenti che si intersecano a continui episodi di violenza di gruppuscoli di incappucciati, con il tentativo di annessa strumentalizzazione politica da parte di gruppi di estrema sinistra. Nonostante ciò in Italia c'è chi cerca persino di dare una giustificazione a queste violenze affermando che esse sono un tentativo per acquisire visibilità da parte degli studenti. Siamo forse di fronte a un tentativo di reintrodurre vecchie logiche rivoluzionarie che in nome della emancipazione del popolo giustificano gli atti di violenza? La vecchia passione per le molotov presente in tanti giornalisti di casa nostra ex sessantottini è dura a morire....

lunedì 22 dicembre 2008

Berlusconi propone il presidenzialismo contro il logorio parlamentare


Berlusconi intenderebbe introdurre il presidenzialismo. Molti gli hanno già risposto picche. Non solo come era scontato Veltroni. Anche il fedele alleato Bossi ha detto che non s'ha da fare: prima deve venire il federalismo. Calderoli dunque non sarà disponibile per una riedizione allargata del "Porcellum". Ma il Cavaliere è testardo e sono sicuro che ci proverà ancora. D'altronde considera il controllo del parlamento un fastidio e l'idea del capo dell'esecutivo che non deve rendere conto a queste inutili ( per lui) assemblee gli pare la soluzione più sbrigativa per portare avanti la sua concezione aziendalista della politica.

Messico: le stragi del narcotraffico

Narcotrafffico sempre più violento in Messico: l'ultima notizia è il ritrovamento di nove cadaveri decapitati,nello stato sud occidentale di Guerrero. Otto di questi erano poliziotti. Solo quest'anno in Messico ci sono state oltre 5300 vittime legate al traffico droga. Più di qaunte Al Qaeda ne abbia fatte in tutta la sua storia. L'agricoltura del paese è al collasso. occorrerebbe rivitalizzarla per dare agli abitanti una concreta alternativa alla produzione di stupefacenti. Inoltre un grande problema del paese dal punto di vista economico è la sua dipendenza dagli Stati Uniti: l' 84% delle esportazioni messicane prende la direzione degli States.

sabato 20 dicembre 2008

La crisi del Partito Democratico. La tentazione del venditore di fumo

A Napoli assessori finiti sotto arresto perchè sospettati di essersi fatti corrompere nell'assegnazione di appalti. In Abruzzo dopo lo scandalo del Turco, viene arrestato il sindaco di Pescara con accuse gravissime: corruzione, concussione, abuso, falso ideologico, truffa aggravata. In Basilicata il deputato Margiotta coinvolta nella vicenda delle mazzette legate agli appalti per estrazione di petrolio in regione. Il Partito Democratico in questi giorni, sommerso dagli scandali giustizia fatica a reagire e a trovare le contromisure. E Bertinotti propone una singolare soluzione: il ritorno al vecchio partito con un organizzazione b forti per acquisire maggiori strumenti con cui mobilitare la partecipazione dell'elettorato. Una soluzione vecchia quella dell'ex presidente della Camera che non ricorda come siano stati proprio le strutture pachidermiche dei partiti di massa a determinare quei fenomeni di corruzione che hanno avuto il loro apice nel periodo di Mani Pulite. Il vero problema del partito democratico è la selezione e il ricambio della classe dirigente. Negli Stati Uniti esistono i partiti leggeri e grazie a questo si riesce ad eleggere presidente un uomo di 47 anni. Da noi invece se hai meno di 60 anni sei destinato all'asilo della politica. E dalla Sardegna Soru annuncia di aver risolto il problema del suo conflitto di interessi affidando le sue pareipazioni in Tiscali e L'Unità a un fiduciario. Si tratterebbe del "Blind trust". Peccato che quando si tratti di grandi imprese questa soluzione serva a poco o nulla. Perchè le decisioni prese dal fiduciario verrebbero comunque conosciute dal proprietario che certamente in caso di necessità non se ne rimarrebbe con le mani in mano ma cercherebbe di agire per tutelare le sue aziende. Lo spiegava benissimo il professor Sartori in un editoriale per il Corriere. E lo stesso discorso vale per Soru. Se queste sono le soluzioni, è chiaro che la sinistra è ben lontana dal proporre una ricetta credibile alla questione morale.

giovedì 18 dicembre 2008

Callisto Tanzi condannato: vittoria di Pirro per la giustizia


Callisto Tanzi è stato condannato per la vicenda del crac Parmalat a una pena di dieci anni per i reati di aggiotaggio, falso dei revisori e ostacolo alla Consob. Magra soddisfazione perchè la condanna di Tanzi rischia di tramutarsi in una vittoria di Pirro per la giustizia e per gli oltre 100000 risparmiatori che avevano sottoscritto le obbligazioni del gruppo. Infatti Tanzi potrà sicuramente usufruire di due tre anni di scontro pena grazie all'indulto. Inoltre sul processo pende il rischio prescrizione. Anzi alcuni filoni come quello relativo all'aumento di capitale di Parmalat Brasil ( particolarmente importante perché l'aggiotaggio era evidente) sono già andati in prescrizione grazie alla legge ex Cirielli che dimezza i tempi per gli incensurati.

mercoledì 17 dicembre 2008

Fini e le leggi razziali: il giudizio della politica e quello della storia


Durante una cerimonia per il 70° anniversario dell'approvazione delle leggi razziali il presidente della Camera Fini ha pronunciato un discorso in cui ha fatto molto clamore la sua condanna per l'atteggiamento con cui la società italiana, ivi compresa la Chiesa si adeguò a quei provvedimenti: «C'è da chiedersi - ha affermato il numero uno di Montecitorio - perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo - ha sottolineato Fini - da parte della Chiesa cattolica»
La reazione di autorevoli esponenti della Chiesa estorici cattolici non si è fatta attendere. il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi: " La Chiesa ha sempre con forza contrastato le leggi razziali cercando di aiutare gli ebrei perseguitati anche a rischio della vita di numerosi sacerdoti, suore e laici." Padre Giovanni Sale, scrittore della Civiltà Cattolica ha definito sconcertanti le dichiarazioni di Fini che "non conosce una pagina di storia nazionale che vede contrapposti Mussolini e Pio XI" o forse sono frutto di una "svista, di un cercare un correo a delle responsabilità che il presidente Fini vuole in parte coprire che fanno parte della sua storia, anche se non di quella recente".
Personalmente ho apprezzato le parole di Fini come politico. Ritengo che esse debbano essere considerate come un tentativo di fare luce senza reticenze ideologiche su una delle pagine più buie della nostra storia.
Detto questo bosogna sottolineare che in esse si riscontrano numerose imprecisioni di carattere storico: Per quanto riguarda la società italiana va detto che un parte consistente degli italiani rifiutò le leggi razziali. E lo fece nell'unico modo possibile in quel contesto: con una resistenza passiva e il rifiuto di applicare in maniera rigida alcune sopratutto in campo economico. Le conseguenze delle leggi razziali sono state odiose e pesanti. Ma sarebbero state ancora più dolorose se gli italiani le avessero accettate e applicate nella loro interezza.
Anche riguardo alla Chiesa cattolica pur concordando con Fini sul fatto che La Chiesa avrebbe forse potuto e dovuto fare di più, ritengo opportuno fare delle precisazioni. Va detto anzitutto che un giudizio più preciso si potrà dare solo con l'apertura degli archivi segreti vaticani. Se è vero che all'interno del mondo cattolico vi furono connivenze ma anche atti volti a salvare la vita degli ebrei. Lo stesso papa Pio XI pronunciò nel settembre del 1938 parole di inequivocabile condanna dell'antisemitismo: "Non è possibile per un cristiano aderire all'antisemitismo. (....)I cristiani sono spiritualmente semiti". Il problema è che questa condanna non ebbe un seguito fino alla fine della guerra. La posizione di papa Ratti era sicuramente minoritaria all'interno delle curia che fu sorpresa dalle sue parole: lo dimostra il fatto che l'osservatore Romano nel riportare quelle parole censurò proprio la parte relativa all'antisemitismo. E in questo senso va visto anche la mancata pubblicazione dell'enciclica di Pio XI ( di cui però ci sono rimaste le bozze) in cui era presente una condanna ancora più forte dell'antisemitismo.
Oltre all'enciclica il Vaticano avrebbe potuto compiere un'altro gesto di grande significato simbolico che invece si astenne dal compiere : la cancellazione nella preghiera del venerdì santo del riferimento ai perfidi giudei. Purtroppo i tempi non erano maturi nelle menti cattoliche per una simile apertura ideologica agli ebrei.

martedì 16 dicembre 2008

Thailandia: il leader dell'opposizione nuovo primo ministro. Fine della crisi?

La Thailandia forse esce dalla crisi con l'elezione da parte del parlamento del nuovo primo ministro, il leader del Partito democratico Abhsit Vejjajiva. L'ex capo dell'opposzione succede a Somchai Wongsawat, dichiarato decaduto dopo che la sua formazione Partito per il Potere del Popolo era stata sciolta dalla Corte Costituzionale con l'acusa di brogli elettorali. Va ricordato che Wongsawat è il cognato dell'altro ex premier, il magnate della televisione Thaksin Shinawatra a sua volta deposto da un golpe militare incruento che aveva poi restituito al popolo il potere di decidere i propri rappresentanti in libere elezioni.
Ora il quadro politico vede all'opposizione i reduci del vecchio gruppo governativo non coinvolti dallo scandalo brogli, che si sono riuniti nel nuovo partito Puea Thai (Per la Thailandia). Il nuovo governo vorrebbe modificare la legge elettorale, attribuendo maggiore peso al voto degli elettori delle città. In questo modo verrebbe ridimensionato il ruolo delle aree rurali che invece sono la roccaforte del Puea Thai

Madoff: quando le banche si fanno imbrogliare come i pivelli


Il trucco è vecchio come il mondo. La classica catena di Sant'Antonio: si promettono guadagni incredibili e facili facili; l'allocco ai primi soldi che arrivano invita altri polli a partecipare alla stessa rendita miracolosa. E i soldi che scuciono questi ultimi servono per reggere l'inganno pagando le rendite a chi per primo si è fatto buggerare dalla catena dell'imbroglio. Questo sistema veniva utilizzato da Bernie Madoff, lo stimatissimo ex presidente del Nasdaq che aveva fatto una fortuna con gli hedge funds. Ora il trucchetto è stato scoperto e la sua società è fallita. Ma ciò che è incredibile è che tra i turlupinati ci sono grandi investitori e istituti di credito che attirati da i grandi rendimenti non chiedevano conto di dove Madoff li andasse a prendere i guadagni che prometteva: Il Banco Santander, ha ammesso di avere un'esposizione di 2,33 miliardi di euro nei fondi Madoff; Hsbc è esposta per un miliardo di euro; e poi Bnp-Paribas ( 350 milioni di euro)In italia hanno subito perdite banca Popolare ( 450 milioni) Unicredit (75 milioni di euro). Possiamo stare davvero tranquilli se le persone a cui affidiamo i nostri risparmi, si fanno imbrogliare come dei fessi sprovveduti.

Il voto in Abruzzo sollecita la resa dei conti a sinistra


Il PDL trionfa in Abruzzo. Non bisogna commettere l'errore di dare troppa enfasi al risultato in chiave nazionale. L'esito del voto abruzzese risente molto della vicenda Del Turco e deve essere considerato sopratutto una bocciatura di quanto il centrosinistra ha fatto in chiave locale. Tuttavia qualche riflesso anche per la politica romana esiste e riguarda sopratutto i rapporti di forza all'interno della sinistra: il crollo del PD cui ha fatto riscontro l'impennata di consensi di Di Pietro ( che ha raggiunto il 15% dei voti) evidenziano come allo stato attuale vi sia una vera e propria incompatibilità tra le due forze che peraltro si era già evidenziata nelle politiche. L'Idv tende a sottrarre voti al PD mentre l'elettorato centro destra rimane del tutto impermeabile alle strategia dipietriste e veltroniane. Anzi il Cavaliere sembra avvantaggiarsi di questa conflittualità latente della sinistra. Un sondaggio condotto dalla Swg per Affari Italiani conferma queste tendenze: il PD si attesterebbe sul 26,5-27% nazionale circa 6,5 punti percentuali in meno rispetto alle Politiche di aprile. Invece l'Italia dei Valori cresce e si attesta tra l'8 e il 9%. Il PDl invece confermerebbe il risultato delle politiche sia a livello locale che nazionale.
E intanto spunta a sinistra la tentazione Alba Parietti che starebbe peensando di candidarsi alle primarie del PD: speriamo rimanga solo un'intenzione. Viviamo già tempi cupi. Non c'è bisogno che arrivino in politica altre sgallettate della Tv in crisi di visibilità catodica

lunedì 15 dicembre 2008

La riforma della giustizia. A vantaggio del cittadino o dei soliti noti?

Non vi è dubbio che sia necessaria una riforma del sistema giudiziario. L'avvilente spettacolo dato dalle procure di Salerno e Catanzaro che come in una guerra tra bande si scambiavano accuse di reato in relazione al caso De Magistris e allo svolgimento dell'inchiesta Why not lascia nel cittidino la sgradevole sensazione di una magistratura in corto circuito, incapace di svolgere la propria funzione con serenità. Ma rimane il dubbio che i politici nel richiamare questa necessità , non pensino tanto all'esigenza di tutelare il comune cittadino, quanto se stessi. Una riforma ben fatta dovrebbe anche affrontare il nodo dell'eccessiva durata dei processi. Ma dato che gli avvocati hanno tutto l'interesse ad allungare questi tempi per guadagnare di più e che essi sono la corporazione più rappresentata in Parlamento è difficile pensare che si facciano le leggi contro i loro interessi. E qui veniamo al conflitto di interessi tra il ruolo di parlamentare e quello dell'esercizio delle professione forense. Poiché l'avvocato, in qualità di tecnico del diritto, potrebbe essere portato a usare il Parlamento per farsi le leggi di cui si può avvantaggiare nella sua professione, non sarebbe opportuno stabilire l'incompatibilità di ruoli per cui l'avvocato che entra il parlamento per tutta la durata della legislatura non può esercitare?

sabato 13 dicembre 2008

In Israele si rafforzano le tendenze di estrema destra

Israele in vista delle prossime lezioni politiche previste per il 10 febbraio sembra spostarsi a destra. Nel Likud, che il suo leader Netanyahu cercava di spostare verso posizioni centiste, stanno emergendo invece le ragioni dei falchi ostili alla politiche di appeasement con i palestinesi. Tra questi va registrato il soprprendente successo nelle primarie del partito del capo dei coloni oltranzisti Moshe Feiglin, decisamente spostato verso posizioni antiarabe di estrema destra. In questo senso sembra profilarsi un insolita alleanza tra gli ebrei attestati su posizioni religiose ultraortodosse, e fortemente contrari allo stato laico e i coloni che non accettano il piano di ritiro unilaterale da Gaza voluto da Sharon nel 2005. Coloni che anche negli ultimi giorniad Hebron hanno dato luogo a scontri con la polizia e a violenze nei confronti dei palestinesi

Scherzare su San Obama non è blasfemia, spero.....


La saggezza popolare invita a scherzare con i fanti ma a lasciare stare i santi. E vista l'attesa messianica che circonda la prossima investitura di Obama, sembrerebbe proprio che sul neo presidente eletto non si possa fare della sana satira. Fortunatamente non la pensano così i ragazzi di Barack Obama is your friend, un blog che copia lo stile del celebre We love Chuck Norris, ironizzando con battute sarcastiche sulle presunte qualità da supereroe che gli ammiratori di Obama attribuiscono al loro mito. Operazione riuscita a mio parere. Speriamo non vengano accusati di blasfemia e che qualche fans troppo zelante non lanci loro una fatwa democratica. In questo pazzo mondo che si prende troppo sul serio, non si può mai sapere

giovedì 11 dicembre 2008

Il governo rinuncia al maestro unico. Vittoria dello Stato corporativo

Il governo fa marcia indietro sulla riforma delle elementari e il maestro unico ora potrà essere introdotto su richiesta dei genitori. Il ministro Gelmini difende la portata innovativa del provvedimento ma è chiaro che i sindacati sono riusciti alla fine a far prevalere la propria posizione.
Nulla di nuovo: in Italia le corporazioni riescono sempre a prevalere. L'introduzione dei tre insegnanti avvenne per soddisfare le esigenze occupative della categoria degli insegnati, non certo per migliorare la scuola che già allora come scuola primaria era ai primi posti nel mondo.
Per quanto mi riguarda ritengo che sia stata l'ennesima occasione persa per far prevalere gli interessi generali rispetto a quelli di singole categorie

La questione morale nella sinistra americana e italiana


Il governatore democratico dell'Illinois Rod Blagojevich è stato arrestato perchè è stato scoperto dalla polizia cercare di mettere all'asta il seggio lasciato vacante da Obama invece di procedere semplicemente alla nomina del sostituto. L'FBI ha immediatamente sottolineato l'estraneità a tutta la vicenda del neo presidente eletto. Tuttavia in Italia qualcuno ha voluto mettere in relazione quanto successo negli Stati Uniti con la questione morale che sta affliggendo la sinistra. Il collegamento appare inesistente: negli Stati Uniti chi compie azioni simili a quella di Blagojevich conclude inesorabilmente la prpria carriera; in Italia i politici corrotti riescono a cavarsela o al massimo vengono riciclati dopo un temporaneo periodo di oblio.

Afghanistan: Obama manda Petraeus a chiedere aiuto a Berlusconi

Il generale più famoso d'America, colui che ha elaborato la strategia che sta consentendo agli Stati Uniti di uscire dal pantano iracheno viene in visita in Italia. David Petraeus in questi giorni oltre ai vertici militari del nostro paese , il ministro della Difesa La Russa, quello degli esteri Frattini, e il premier Berlusconi. Eì decisamente inconsueto che un militare abbia incontri a così alto livello con politici di un altro Stato. Evidentemente qualcosa di grosso bolle in pentola. Petraeus è chiamato da Obama a ripetere in Afghanistan il miracolo iracheno: ed è probabile che questi utilizzi gli stessi strumenti : impiego di maggiori truppe alleate ( c.d surge strategy) e alleanza con le popolazioni locali che devono assere convinte che c'è tutto da guadagnare da una vittoria alleata. In Iraq Petraeus si è fatto amici i sunniti in Aghanistan dovrà indurre le popolazione Pashtun del sud e dell'est ad allearsi con loro e ad abbandonare i talebani. I britannici per fare questo avrebbero intenzione di pagare i pashtun; la dottrina Petraeus punta a coinvolgere maggiormente queste popolazioni dimostrando anzitutto che gli Usa sono in grado di vincere questa guerra e che quindi è conveniente trovare accordi con loro. Lo scopo della visita italiana di Petraeus è probabilmente di chiedere agli italiani di attuare anche nella loro zona di controllo ( ovest Afghanistan) quelle azioni offensive che per ora sono effettuate dalle forze di Enduring Freedom.

FONTE: ANALISI DIFESA

mercoledì 10 dicembre 2008

Gli esuli cubani chiedono la fine dell'embargo

Secondo un sondaggio condotO da Florida University il 55% dei cubani d'America chiede la fine dell'embargo statunitense contro Cuba. E' la prima volta che la maggioranza degli esuli si pronuncia contro l'embargo da quando il provvedimento venne introdotto da Kennedy nel 1962. I motivi che spiegano questo cambiamento di opinione sono due: anzitutto la convinzione che il comunismo sia fallito e che mantenere l'embargo serva solo a far compatire i fratelli Castro da parte dell'opinione pubblica internazionale; la seconda è che molti vorrebbero tornare a trovare i propri parenti rimasti sull'isola ma non possono farlo perchè con l'embargo viaggiare a Cuba è illegale.

FONTE: FOX NEWS

martedì 9 dicembre 2008

Il fenomeno Klaus Davi, specchio della TV italiana


Molti non capiscono il fenomento Klaus Davi, il massmediologo prezzemolino che distribuisce a destra e a manca perle di saggezza nell'etere italico. E devo dire che anch'io sono tra coloro che quando parla Davi in televisione sento un irresistibile pulsione a scagliare qualche oggetto pesante contro lo schermo. Tuttavia non me la prendo con Davi ma con chi gli concede tutto questo spazio. Klaus Davi deve per professione essere il più possibile visibile: egli guadagna promuovendo l'immagine pubblica dei suoi clienti e il fatto che riesca a vendere così bene se stesso è la dimostrazione che è bravo nel suo lavoro. Il problema non è dunque Klaus Davi ma chi lo invita nei talk show televisivi a fare l'opinionista tuttologo. Egli è bravissimo nel fare sembrare sostanza l'apparenza. E la banalità di pensiero con cui affronta nelle sue ospitate i più svariati temi della vita politica e sociale coincide perfettamente con le esigenze di chi fa oggi i programmi in TV.

lunedì 8 dicembre 2008

La Grecia in rivolta. Il governo Karamanlis sempre più in difficoltà

La Grecia è in rivolta. A causare le rivolte di piazza che in queste ore avvengono ad Atene e Salonicco la morte di un giovane di 16 anni colpito sabato da un poliziotto che ha sparato ad altezza d'uomo durante una manifestazione ad Exarchia, un quartiere della capitale greca tradizionale serbatoio di consenso per i gruppuscoli dell'estrema sinistra. Questo fatto di cronaco si inserisce in un quadro composto da un movimento studentesco molto combattivo che protesta contro una controversa riforma universitaria. Queste manifestazione vengono cavalcate in sede politica dal partito comunista greco e dai socialisti del Pasok contro il governo dei centro destra di Karamanlis che oltre ad essere fragile di suo a causa di una esigua maggioranza parlamentare viene accusato di avere il grilletto facile ( tempo fa un altro studente di 15 anni era morto sempre ad opera di un agente) e di corruzione. Infatti il governo greco avrebbe ceduto vaste aree demaniali al convento di Vatopedi, sulmonte Athos, in cambio di terreni di scarso valore. un sintomo della commistione tra potere politico e religioso che ha fatto sobbalzare i fautori della laicità. Un'operazione che sarebbe costata allo Stato 100 milioni di euro. E sullo sfondo a rendere il clima più incandescente si fanno sentire i primi contraccolpi negativi della crisi economica globale

domenica 7 dicembre 2008

La trave nell'occhio di Berlusconi

Il Cavaliere sostiene che all'interno del PD esista una questione morale.
Chi parla di moralità? Un piduista, condannato per falsa testimonianza che si è fatto le leggi su misura per le sue aziende e per sfuggire ai processi penali?
Ci manca solo che Cicciolina si occupi della formazione spirituale delle suore di clausura.... e abbiamo visto tutto!

venerdì 5 dicembre 2008

Il surrealismo della politica e la vittoria di Luxuria all'Isola dei famosi


Ho trovato la puntata di ieri di Anno Zero dedicata alla vittoria di Luxuria all'isola dei famosi veramente surreale. E il paragone di Luxuria con Obama assolutamente ridicolo. Non capisco per quale motivo una persona debba venire considerata un modello politico perché vinca un reality. Vladimir Luxuria, alias Vladimiro Guadagno è sicuramente una persona intelligente e la sua scelta di vita meritevole di rispetto. Ma il fatto che si valorizzi la sua persona proprio nell'occasione meno idonea per metterne in evidenza le posizioni è il sintomo di come la politica e chi fa informazione sulla politica abbia ormai perso il contatto con la realtà e viva solamente con l'obiettivo di riprodurre se stessa. Dove la realtà è quella di una crisi economica che sta gettando nell'insicurezza milioni di se stessa, e la politica e l'informazione sono state rappresentate dal teatrino messo in scena ieri ad Annozero.

Chiudo con un interrogativo: anche Walter Nudo ha vinto l'Isola dei famosi. Dunque Walter Nudo è come Obama?

Zagrebelsky e la questione morale nel PD


L'ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, si sfogava alcuni giorni fa in una intervista sul Corriere della Sera contro i "cacicchi" presenti nel PD, ossia i pretoriani del partito che fanno il bello e il cattivo tempo a livello locale, approfittando della debolezza delle direzione nazionale. L'emblema di questo feudatario "democratico" sarebbe Bassolino, il responsabile del disastro ecologico della Campania che nonostante tutto rimane saldo al suo potere. Impossibile dare torto all'autorevole opinionista. Il vero problema è che i primi anon voler sentir parlare delle difficoltà del PD sembrano proprio i militanti. Fprse sono convinti che questo agevoli l'odiato Cavaliere. E invece la mancata resa dei conti interna favorisce il mantenimento di queste posizioni di potere, rallentando il necessario ricambio generazionale. Bisognerebbe avere il coraggio di prendere atto che una generazione di dirigenti di sinistra ha fallito nel suo compito, alternando sconfitte elettorali e ad incapacità di governo. All'estero quando un politico fallisce gli viene cortesemente dato il benservito. Da noi i vari Fassino, D'Alema rimangono leader indiscussi della baracca. Con Baffino in rampa di lancio per fare nuovamente le scarpe a Veltroni qualora ce ne fosse bisogno. E mantenendo lo status quo il Cavaliere gongola.....

giovedì 4 dicembre 2008

Strumenti per capire la tragedia del Congo


Nella repubblica democratica del Congo si fronteggiano da una parte le forze armate fedeli al presidente Kabila, dall'altra i ribelli fedeli al "generale" Laurent Kunda. L'epicentro degli scontri è la regione del Nord Kivu nella parte orientale del paese ( il Congo è grande otto volte l'Italia ed è ricchissimo di minerali)
Kunds dice di aver armato le sue milizie per proteggere la sua etnia tutsi dalle violenze hutu. In realtà egli commercia in minerali con il vicino Ruanda e si ritiene che dietro di lui ci possano essere le expotenze coloniali inglese e francese chee cercani di rientrare in controllo delle materie prime dop che invece Kabila sta preferendo fare contratti di fornitura con la Cina.

ASCOLTA LA PUNTATA DI RADIO TRE MONDO


la catastrofe umanitaria che vede milioni di profughi scappare dal Kivu ci viene raccontata dai missionari di Nigirizia e dai salesiani

mercoledì 3 dicembre 2008

Un'altra bugia anticlericale: il Vaticano contro la tutela dei disabili

Dopo la falsa notizia sul reato di omosessualità ecco gli anticlericali tornare all'attacco con un'altra perla di intolleranza. Il Vaticano si rifiuterebbe di firmare la convenzione ONU dei diritti dei disabili e questo testimonierebbe la scarsa sensibilità della Santa Sede sulla questione. In realtà chi pone la notizia in questo modo dimentica due elementi importanti. Il primo è che il Vaticano ha contribuito alla redazione del testo e che la radio Vaticana descrive oggi la Convenzione Onu come un "passo importante sulla via delle pari opportunita' per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la liberta' di espressione e di opinione, l'esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica". Per Radio Vaticana, "tra gli aspetti piu' rilevanti del testo figura l'insistenza sulla sicurezza personale e di vita, mediante l'accesso dei disabili in situazione di poverta' al sostegno da parte dello Stato sul piano economico, psicologico e sanitario". "Nei Paesi in via di sviluppo - riconosce l'emittente - la disabilita' e' fortemente collegata alla poverta' ed e' spesso sinonimo di esclusione dall'istruzione e dall'assistenza sanitaria, soprattutto nel caso della popolazione femminile e infantile. Il protrarsi di tale forme di emarginazione rendono quindi necessaria la ratifica e l'implementazione della Convenzione, anche ai fini del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Agli Stati si chiede dunque di procedere rapidamente alla ratifica della Convenzione e di formulare politiche e programmi che abbiano un'efficace ricaduta sull'esistenza delle persone con disabilita".
E allora come mai la Santa Sede non firma la convenzione?Perchè all'interno vi è un articolo che è del tutto incompatibile con la sua posizione a difesa della vita. Si tratta dell'articolo 10 in cui si prevede che una imperfezione del feto possa essere una condizione per praticare l'aborto. Il che introduce una contraddizione nello stesso testo: da un lato si intendono tutelare i disabili da nati, ma prima che vengano al mondo li si può anche far fuori

L'IVA su Sky la vuole l'Europa. A rischio procedura d'infrazione

Riguardo alla decisione di aumentare l'IVa a Sky che io stesso ho fortemente criticato sembrano esserci delle novità rilevanti. Sembra infatti che Berlusconi e Tremonti abbiano detto la verità: l'aumento dell'IVA sulle tv a pagamento ci è chiesto direttamente da Bruxelles pena rischio di essere soppoposti a procedure di infrazione.
questa è la notizia data dal Corriere
MONITO DALLA UE - Intanto dalla Ue arriva quella che potrebbe essere una doccia fredda per Sky: «Se le autorità italiane dovessero insistere nel non cambiare le aliquote iva sulla tv a pagamento - ha fatto sapere un portavoce dell'esecutivo europeo -, la commissione Ue dovrà aprire una procedura di infrazione». Per Bruxelles, insomma, le aliquote non possono essere diverse. «A questo punto - ha detto lo stesso portavoce - il caso è chiuso. Nel momento in cui le autorità ammettono che c'è un problema e informano che hanno preso una decisione per porvi rimedio il caso è chiuso».

martedì 2 dicembre 2008

L'ennesima bugia anticlericale: è falso che la Chiesa voglia il reato di omosessualità

L'anticlericalismo è una brutta bestia e per alimentarlo si ricorre alle peggiori e più infamanti bugie. Da lunedì si sta diffondendo la notizia falsa che la Chiesa, per bocca del suo osservatore alle Nazioni Unite, mons. Migliore, si sarebbe opposta a un progetto che vorrebbe depenalizzare in tutto il mondo il reato di omossessaulità. In realtà le parole di Migliore sono inequivcabili e qui meritano di essre riportate: «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», ha risposto monsignor Migliore, citando il Catechismo della Chiesa cattolica «che dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». «Ma qui - ha aggiunto - la questione è un’altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Ciò che il Vaticano non condivide non è dunque che venga proposta l'eliminazione del reato di omosessualità, ma il fatto che all'interno di quella stesa proposta sia contenuta una condanna di quegli Stati che non mettono giuridicamente le unioni omosessuali sullo stesso piano dei matrimoni tradizionali.
La differnza è evidente: una cosa è dire legittimamente che i gay come persone vanno rispettate ma che le loro unioni non possono essere parificate, altra cosa è aaffermare ( come è stato falsamente attribuito a mons. Migliore che i gay debbono essere spediti in galera.
Lo stesso portavoce vaticano padre Federico Lombardi, intervistato da Andrea Tornielli, smentisce chiaramente questa interpretazione faziosa e malevola delle parole di Mons Migliore
«L’intervista dell’Osservatore permanente della Santa sede presso le Nazioni Unite, letta integralmente, dice cose chiare e del tutto condivisibili».
Oltretevere c’è forse chi vuole condannare alla pena capitale i gay, come purtroppo accade in qualche Paese fondamentalista? È vero?
«Ovviamente no. Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali, come qualcuno vorrebbe far credere. I noti principi del rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione - che sono sanciti a chiare lettere nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica - escludono evidentemente non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie nei confronti degli omosessuali».
E allora perché questa opposizione alla dichiarazione proposta dalla Francia?
«Qui si tratta di altro, non solo di “depenalizzare l’omosessualità” come è stato scritto, ma di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma - non solo legale, ma anche relativa alla vita di gruppi sociali o religiosi - che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo».
Che cosa vi preoccupa allora?
«Una dichiarazione di quel genere può diventare chiaramente strumento di pressione o discriminazione nei confronti di chi, solo per fare un esempio molto chiaro, considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare. Non per nulla meno di cinquanta Stati membri delle Nazioni unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito. La Santa sede non è sola».

lunedì 1 dicembre 2008

Berlusconi vuol far fuori Sky con l'IVA

Si sa che Berlusconi è un falso liberale. Ugualmente si sa che Berlusconi è entrato in politica per fare i suoi interessi di bottega. Ma la sfrontatezza con cui è intervenuto questa volta ha del clamoroso. Con la scusa della crisi economica il governo vara un provvedimento ad hoc contro una concorrente di Mediaset, Sky eliminando le agevolazioni dell'IVA sulla pay tv. Berlusconi sostiene che il provvedimento colpisce Mediaset e che Sky non è una diretta concorrente della sua azienda che opera nel campo generalista. La prima affermazione è inesatta: Mediaset avrà un aumento dei costi più contenuto rispetto a Sky. E molti dei suoi prodotti avevano già una tassazione al 20% ( quella a cui si vuole portare anche sky) La seconda è falsa: Mediaset ha tutto da gudagnare da un calo di abbonamento di sky perchè si è buttata nelle pay per view ( e meno nella pay tv) del calcio e del film e se con l'IVA sugli abbonamenti aumenteranno i costi dei servizi di Sky una parte dei suoi clienti potrebbe decidere di optare per il calcio e i film criptati sul digitale terrestre. O semplicemente tornare ad abbuffarsi con i programmi generalisti di Mediaset. Le preoccupazioni dei dipendenti Sky per i riflessi occupativi e non solo di questo provvedimento sono comprensibili. E il conflitto di interessi del cavaliere evidente.